Fare famiglia con il lavoro che non c’è
Famiglia Cristiana, in collaborazione con CISF, ACLI, MCL e con l’apporto dei Servizi per la famiglia e per la Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Milano, organizza quattro lunedì di incontri tematici in preparazione del settimo Incontro Mondiale delle Famiglie. Gli incontri iniziano oggi alle ore 21 con l’incontro con il prof. Luca Diotallevi, docente di Sociologia all’Università di Roma Tre, sul tema ‘Fare famiglia con il lavoro che non c’è. Giovani e lavoro’, a cui seguiranno lunedì 27 febbraio la relazione della dott.ssa Maria Cristina Bombelli, consulente e imprenditrice, Presidente della Fondazione ‘La Pelucca’, sul tema ‘Mamme e papà al lavoro. Conciliazione tra famiglia e lavoro’; lunedì 26 marzo il prof. Luigino Bruni, docente di Economia Politica all’Università della Bicocca di Milano, affronterà il tema ‘Dono e Solidarietà: motori dello sviluppo economico’; concluderà il ciclo, lunedì 7 maggio, la relazione del prof. Francesco Belletti, direttore Cisf e Presidente del Forum delle Associazioni Familiari, sul tema: ‘Tempo di festa, tempo di lavoro: tempi della vita’. Gli incontri si svolgono presso l’auditorium ‘Don Alberione’, in via Giotto a Milano.
Già nel 2005 in un rapporto il Cisf (Centro Italiano Studi della Famiglia) scriveva che il conflitto tra famiglia e lavoro sta alla base di moltissimi problemi sociali. La mancanza di lavoro per i giovani significa rimandare, o addirittura rinunciare a fare famiglia. La donna che lavora deve spesso rinunciare alla maternità, se non vuole perdere il lavoro. Gli orari e i ritmi di lavoro rendono sempre più difficile trovare il tempo per stare con i figli. Essere buoni lavoratori e genitori assieme diventa un compito impossibile. Spesso assistere una persona debole in famiglia vuol dire rinunciare al lavoro. In breve, per un numero crescente di persone, lavoro e famiglia fanno a pugni. Le società più modernizzate sembrano adesso voler correre ai ripari, rendendo la vita familiare più agevole per chi lavora. Si parla di conciliazione tra famiglia e lavoro.
Ma cosa significa ‘conciliazione’ e come viene perseguita? La conciliazione non può essere solo un mezzo per incrementare i tassi di partecipazione al mercato del lavoro, né solo una questione di accordo fra attori politici e attori economici. Deve essere un obiettivo che coinvolge tutti gli attori di una comunità, alla quale spetta il compito di creare una rete di sostegno alle relazioni tra famiglia e occupazione professionale. La conciliazione deve essere intesa e praticata come un modo per rigenerare e valorizzare il capitale sociale della famiglia e della comunità intorno.