Migrazioni e nuova evangelizzazione

Condividi su...

Oggi la Chiesa cattolica celebra la 98^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (GMM) sul tema ‘Migrazioni e nuova evangelizzazione’. In tutte le diocesi sono in corso molte iniziative, in quanto la nuova evangelizzazione è chiamata a misurarsi con quasi 5.000.000 di immigrati presenti in Italia: lavoratori e famiglie migranti, richiedenti asilo, rifugiati e studenti, ha ricordato il Papa nel suo Messaggio, “ci inducono a verificare e ordinare la vita delle Chiese locali, senza dimenticare i 4 milioni di italiani all’estero”. Infatti al 31 dicembre tra i 4.570.317 stranieri residenti in Italia 2.465.000 erano cristiani (53,9%), 1.505.000 musulmani (32,9%), 120.000 induisti (2,6%), 89.000 buddhisti (1,9%), 61.000 fedeli di altre religioni orientali (1,3%), 46.000 che fanno riferimento alle religioni tradizionali, per lo più dell’Africa (1,0%), 7.000 ebrei (0,1%) e 83.000 (1,8%) appartenenti ad altre religioni. 196.000 immigrati (4,3%) si dichiarano atei o non religiosi, in prevalenza provenienti dall’Europa e dall’Asia (dalla Cina in particolare). I numeri delle diverse confessioni cristiane sono così suddivisi: 1.405.000 ortodossi, 876.000 cattolici, 204.000 protestanti e 33.000 che fanno parte di altre comunità cristiane. Nel 2010, rispetto all’anno precedente, i cristiani sono aumentati del 4%, i musulmani dello 0,9% e i fedeli di religione orientale appena dello 0,4%”.

 

In Italia la celebrazione nazionale della GMM è in svolgimento a Perugia con la Santa Messa officiata dall’arcivescovo Gualtiero Bassetti, vicepresidente della CEI con trasmissione in diretta televisiva su RaiUno, concelebrata con il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, che nei giorni scorsi,dopo aver offerto un quadro dettagliato della provenienza etnica e dell’appartenenza religiosa dei quattro milioni e mezzo di immigrati presenti in Italia alla fine del 2010, ha ricordato che “l’accoglienza di queste persone nel 2011 ha visto fasi alterne. Da un’incertezza iniziale, accompagnata da una straordinaria storia di solidarietà di un’isola come Lampedusa, a una gestione dell’emergenza al Sud, con infelici tentativi di distribuzione in centri, fino al giusto coinvolgimento di tutte le regioni italiane, con una rete di solidarietà che ha interessato soprattutto i Comuni e il mondo dell’associazionismo, le realtà ecclesiali, seppur in un’ottica preferenzialmente emergenziale sul piano istituzionale”.

Per non annullare il percorso di accoglienza costruito finora, mons. Perego ha auspicato “un intervento straordinario di riconoscimento e regolarizzazione annuale, unito ad alcune misure di reddito minimo, che tuteli chi in questo momento difficilmente può rientrare nel proprio Paese o nei Paesi in cui è transitato in questi anni e favorisca una ricerca di lavoro o un percorso di formazione”.

Nel messaggio papa Benedetto XVI, prendendo spunto dall’Esortazione Apostolica ‘Evangelii Nuntiandi’, ha ricordato che “Annunciare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo ‘costituisce la missione essenziale della Chiesa, compito e missione che i vasti e profondi mutamenti della – società attuale non rendono meno urgenti’. Anzi,oggi avvertiamo l’urgenza di promuovere, con nuova forza e rinnovate modalità, l’opera di evangelizzazione in un mondo in cui l’abbattimento delle frontiere e i nuovi processi di globalizzazione rendono ancora più vicine le persone e i popoli, sia per lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, sia per la frequenza e la facilità con cui sono resi possibili spostamenti di singoli e di gruppi. In questa nuova situazione dobbiamo risvegliare in ognuno di noi l’entusiasmo e il coraggio che mossero le prime comunità cristiane ad essere intrepide annunciatrici della novità evangelica… Il tema che ho scelto quest’anno per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato nasce da questa realtà.

L’ora presente, infatti, chiama la Chiesa a compiere una nuova evangelizzazione anche nel vasto e complesso fenomeno della mobilità umana, intensificando l’azione missionaria sia nelle regioni di primo annuncio, sia nei Paesi di tradizione cristiana”. Il papa ha sottolineato che “L’odierno fenomeno migratorio è anche un’opportunità provvidenziale per l’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo. Uomini e donne provenienti da varie regioni della terra, che non hanno ancora incontrato Gesù Cristo o lo conoscono soltanto in maniera parziale, chiedono di essere accolti in Paesi di antica tradizione cristiana. Nei loro confronti è necessario trovare adeguate modalità perché possano incontrare e conoscere Gesù Cristo e sperimentare il dono inestimabile della salvezza, che per tutti è sorgente di ‘vita in abbondanza’; gli stessi migranti hanno un ruolo prezioso a questo riguardo poiché possono a loro volta diventare ‘annunciatori della Parola di Dio e testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo’”.

Commentando il messaggio papale mons. Bruno Schettino, Arcivescovo di Capua e Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni, ha sottolineato che la storia migratoria è segnata da molte sofferenze ma è anche una grande opportunità per trasmettere il Vangelo: “Il Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI è di ampio respiro culturale e religioso, educa formando uomini pronti per il nostro tempo, cristiani aperti al Dono dello Spirito, generosi messaggeri di pace e di speranza. Resta sempre la complessità del fenomeno migratorio con i suoi sofferti risvolti umani, sociali e religiosi, una umanità ricca di risorse, motivata da speranza, ma abbandonata alla paura, alla sofferenza del vivere quotidiano”.

Mentre mons. Antonio Maria Vegliò, presidente Pontificio Consiglio Pastorale Migranti e Itineranti, ha sottolineato l’importanza dell’evangelizzazione: “Nella legalità, con attenzione a tutelare la dignità di ogni persona umana e a promuoverne l’autentico progresso, anche le migrazioni contemporanee possono diventare una benedizione per il dialogo tra i popoli, la convivenza nella giustizia e nella pace, l’annuncio evangelico della salvezza in Gesù Cristo”.

151.11.48.50