Taizè: dopo Berlino sarà la volta di Roma

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Al termine della preghiera conclusiva dell’incontro berlinese frère Alois ha annunciato ai 30.000 giovani pellegrini le prossime tappe del ‘pellegrinaggio di fiducia sulla terra’. Con un gruppo internazionale di giovani, frère Alois si recherà a Ginevra venerdì 2 marzo 2012 per visitare il Consiglio Mondiale delle Chiese. Mentre il terzo incontro internazionale dei giovani in Africa si svolgerà in Ruanda, a Kigali, dal 14 al 18 novembre 2012. Questo incontro sarà l’occasione per i giovani della regione dei Grandi Laghi, dell’Africa orientale e non solo, per vivere un’esperienza di comunione, di condivisione, di riflessione e di vita cristiana. I Ruandesi ci invitano a partire per un pellegrinaggio in nome di Cristo, per scoprire la loro ospitalità e generosità, per condividere la gioia della comunione e di celebrare il Cristo Risorto. Ci mostreranno la loro capacità di intraprendere passi concreti per costruire la fiducia e la pace nella loro regione. Mentre il 35° incontro europeo si terrà a Roma dal 28 dicembre 2012 al 2 gennaio 2013. Nel messaggio inviato ai giovani papa Benedetto XVI ha scritto: “Il Santo Padre esprime la gioia nell’accogliervi il prossimo anno per il 35° incontro europeo del vostro pellegrinaggio di fiducia sulla della terra. Roma vi accoglierà calorosamente!”. Immediatamente dopo l’incontro di Roma, frère Alois si recherà a Istanbul, dal 3 al 6 gennaio 2013, con i fratelli della Comunità e alcuni giovani provenienti da diversi continenti, per celebrare la festa dell’Epifania con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, e i cristiani della città.

 

 

In un’atmosfera silenziosa, che non si sente sfiorata dal baccano degli ultimi frenetici preparativi del capodanno berlinese, i giovani ascoltano le parole di frère Alois sulle nuove forme di solidarietà, cercando di dare un chiaro segnale sull’Europa solidale e aperta e le riforme necessarie per arrivarci: “Di fronte ai cambiamenti estremamente rapidi delle nostre società, di fronte alle incertezze e difficoltà economiche, tocca a noi ricordarci che l’ ‘economico’, per quanto importante sia, non è la misura dell’uomo, che la dimensione spirituale è costitutiva dell’essere umano, che la dignità di ogni persona chiede infinito rispetto”. Nei giorni precedenti all’incontro berlinese il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon aveva scritto: “Sono particolarmente felice di constatare che voi ponete la vostra attenzione sulla ricerca di nuove forme di solidarietà. Avete un ruolo cruciale da svolgere per condurre cambiamenti politici e sociali. La solidarietà dev’essere il fondamento per soluzioni globali”.

Ma la solidarietà, secondo frère Alois, ha una radice più profonda, quella della comunione: “Questa comunione non è forse un segno che il messaggio del Vangelo non è lettera morta, ma una fonte di vita nuova che viene da Cristo? Cristo è vivo oggi. Senza imporre nulla, accompagna ogni essere umano. E’ lui che ci riunisce. Frère Roger era come imbevuto dalla passione per la comunione. La fiducia in Dio, in Cristo e lo Spirito Santo, era per lui inseparabile da una ricerca di riconciliazione e di pace tra gli umani… La Chiesa non è una società separata. Cristo manda nel mondo quelle e quelli che credono in lui, per essere fermento di fiducia e di pace, per essere sale della terra. E’ in questo senso che Frère Roger parlava di ‘Cristo di comunione’… Con determinazione vogliamo fare ogni sforzo per raggiungere l’unità visibile tra i cristiani”.

Infine frère Alois ha affermato che l’incontro berlinese ribadisce che esistono nuove forme di solidarietà, evidenziato fin dalla preparazione e dal lavoro di tanti cittadini della capitale tedesca: “La fede non è un rifugio fuori dal mondo, Cristo ci manda nel mondo. Nella fiducia in lui troviamo il gusto del rischio e la motivazione ad assumere delle responsabilità”.

Quindi ha sottolineato che l’attuale momento mondiale ci interroga in quanto giovani: “Gli scossoni dell’economia globale ci interrogano. Le crescenti diseguaglianze, anche nelle società ricche, così come lo sfruttamento incontrollato delle risorse del pianeta, sono fonti di conflitto per domani, costituiscono una pesante ipoteca per le generazioni future. Sarebbe irresponsabile non vederlo… Per il futuro di tutti noi, la condivisione dei beni materiali è inevitabile. Nelle società ricche dovremo senza dubbio imparare ad accontentarci ad avere di meno. Questo suppone cercare lo sviluppo personale più nelle relazioni sociali che nell’accumulo di beni materiali”.

Ma esiste la libertà senza la rinuncia? Frère Roger ripeteva: ‘Non si crea nella facilità’. Ma nella solidarietà si contamina il mondo, supportati dalla preghiera: “Non si tratta tanto di fare delle azioni spettacolari. Nella storia del mondo, talvolta alcuni, per la loro fedeltà e umile perseveranza, hanno influenzato gli eventi in modo duraturo. Vivere la solidarietà è dapprima un atteggiamento interiore. Per alcuni di voi, momenti di silenzio e di preghiera diventeranno forse più indispensabili… Davanti a voi, in ciascuna sala dove ci troviamo, una piccola luce è accesa in una lanterna. Questa fiamma è giunta a noi da lontano, è venuta direttamente dalla Grotta della Natività a Betlemme. E’ come una fiamma di solidarietà che non possiamo tenere appena per noi. Quando saremo tornati a casa, essa aumenterà nella misura in cui la condivideremo con altri”.

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