Natale a Londra: la parrocchia carmelitana raccoglie fondi nelle vie dello shopping
“Good King Wenceslas looked out On the feast of Stephen, When the snow lay round about…” “Il bravo re Venceslao guardò fuori dalla finestra durante la festa di Stefano, tutto intorno era innevato…” In ogni città l’aria del Natale la iniziamo a respirare già quando le vetrine dei negozi si dipingono di rosso e d’oro, la neve (vera o finta che sia) inizia a ricoprire le strade, e i carillon sparsi per la città ci fanno ascoltare i tipici canti natalizi: Astro del ciel, Venite Fedeli, Jingle Bells. All’ombra dell’albero di Sua Maestà, per le strade di Londra, risuonano ovunque questi canti, in tutti i negozi, in tutte le strade e in tutte le piazze e, ovviamente in tutte le chiese. Ogni chiesetta si prepara al Natale con concerti, rappresentazioni teatrali, canti, veglie, cene, feste e raccolta di fondi per i più poveri. Incontriamo il coro della parrocchia carmelitana “Our Lady of Mount Carmel and St Simon Stock”, che organizza ogni anno un concerto alla stazione metro di High Street Kensington.
Per un intero pomeriggio i cantori allietano il passaggio dei viaggiatori con i canti natalizi e con la loro allegria, offrendo cioccolatini ai bambini e raccogliendo le offerte per la Catholic Children’s Society: un ente di beneficienza che si occupa di rendere un po’ più lieto il Santo Natale ai bambini delle famiglie povere di Londra, gli orfani, e tutti coloro che sono nel bisogno. Come si sa l’allegria è contagiosa, così quest’anno più che mai i passanti si son fermati a dare un’offerta, addirittura uno di loro ha estratto una banconota da 50 sterline (in cinque anni che sono a Londra non ne ho mai vista una tra le mie mani!) e l’ha donata perché: “i ragazzi erano sorridenti e allegri”
. È così che a fine serata il coretto è riuscito a raccogliere più di £650. La settimana dopo, la replica. Questa volta il concerto si è svolto in chiesa, con un repertorio di canti proposti in modo più “formale” e con i contributi artistici di poeti, musicisti ed oratori. Tra gli intermezzi, la melodia per arpa eseguita da una giovane parrocchiana e le poesie di un sacerdote. La risposta del pubblico è stata come ogni anno entusiasta, le offerte generose, il tutto coronato da un rinfresco offerto dai frati a tutti coloro che hanno avuto il piacere di unirsi al momento sociale che ha seguito il concerto. Ogni anno la magia del Natale si ripete. L’aria che si respira lo testimonia. Saranno i suoni dei campanelli dei finti Santa Claus di fronte ai negozi, o il sax che intona una versione jazz di Jingle Bells.
Ma in questo freddo polare, tra una palla di neve ed una gara a chi riesce soffiare il fumo bianco più lontano, tutti si sentono un po’ più buoni.