Bagnasco ai politici italiani:il bene comune non è la somma dei beni individuali

“Che il Natale ci doni luce e forza: la situazione ben la conosciamo e riveste un carattere mondiale. Le preoccupazioni e le difficoltà sono in atto, ma il patrimonio spirituale e culturale, la dedizione e lo spirito di generosità e di sacrificio del nostro popolo è sempre vivo. E tutto ciò ha fatto la storia dell’ Italia, ed è ancora sorgente di dignità anche eroica”. Questo l’augurio del Cardinale Angelo Bagnasco ai parlamentari e senatori presenti ieri sera nella Basilica di Santa Maria Sopra Minerva, per la tradizionale messa prenatalizia. E la celebrazione, che ha visto la presenza di politici di tutti gli schieramenti, per la prima volta a causa della numerosa presenza dei partecipanti, è stata spostata dalla chiesetta di San Gregorio Nazianzeno a vicolo Valadina, nella basilica che tra gli altri tesori, ospita anche una parte delle spoglie mortali di Santa Caterina da Siena patrona d’Italia.
Tra i primi ad arrivare Rosi Bindi e Paola Binetti, poi il leader dell’ UDC Pier Ferdinado Casini, che prima di entrare, si è fermato a parlare con i giornalisti sul sagrato della chiesa. E commentando il discorso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha tenuto ieri al Quirinale ha spiegato: “Il presidente della Repubblica ha detto cose ineccepibili. La Carta costituzionale è pienamente rispettata e il governo ha preso il voto del parlamento e ora gioca un ruolo straordinario anche in questa fase di armistizio tra i principali partiti”. Poi man mano la basilica si riempie, arriva il leader dell’ Api Francesco Rutelli con la moglie Barbara Palombelli, tra gli esponenti del passato governo Angelino Alfano, Gianni Letta, Alfredo Mantovano, Raffaele Fitto, Maurizio Lupi, Maurizio Gasparri. Per il PD ci sono tra gli altri Dario Franceschini e Luigi Bobba. Arrivano con qualche minuto di ritardo anche i ministri Andrea Riccardi e Pietro Gnudi, che nonostante le sollecitazioni passano davanti la stampa presente, salutano cordiali ma non si fermano. Prendono posto al primo banco. Dall’ altro lato siedono Rosi Bindi e Luigi Castagnetti del PD. “Il bene comune – spiega il porporato durante la sua omelia – non è la somma dei beni individuali, ma, secondo la Dottrina Sociale della Chiesa, è l’insieme delle condizioni per cui i singoli, i gruppi e la società intera, possono realizzare meglio la propria specifica vocazione.
Ma se la persona può essere morale o immorale, se deve fare il proprio dovere per sé e per la comunità, anche la società o i gruppi intermedi lo possono essere. E la scelta decisa di tutti deve essere l’etica del pensare e dell’agire, perché solamente questa via costruisce un’umanità degna e serena.”.E a fine celebrazione, nel saluto conclusivo il cardinale rivolge un invito a sorpresa ai parlamentari “Sarebbe bello rivederci prima della Pasqua per un altro momento di preghiera, creando così una piccola e significativa tradizione nel vincolo dell’ unico Dio”. E i presenti accolgono con entusiasmo la proposta, che viene affidata a monsignor Lorenzo Leuzzi, cappellano di Montecitorio, a lui il compito di portarla avanti. E dopo la messa, mentre gli altri parlamentari escono velocemente, alcuni esponenti dell’ Udc tra i quali Lorenzo Cesa, Rocco Buttiglione, e naturalmente Pier Ferdinando Casini si fermano per pochi minuti in sacrestia per salutare il cardinale, che subito dopo, augurando un buon Natale alla stampa che lo attendeva, è salito velocemente sull’ auto che lo aspettava all’uscita della basilica.