Novarese, l’ apostolo della sofferenza e officiale della Curia durante la guerra diventa beato

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Luigi Novarese, l’apostolo del valore salvifico della sofferenza, sarà beato. Il Papa oggi ha promulgato 23 decreti di miracoli attribuiti a beati e servi di Dio di ogni parte del mondo. Per l’ Italia è interessante ricordare monsignor Luigi Novarese appunto che riunisce due diversi tipi di apostolato. Nato a Casale Monferrato, in Piemonte, il 29 luglio 1914, ultimo di nove figli, perse il padre pochi mesi dopo. Fu mamma Teresa a sostenere la famigli. A nove anni Luigi ebbe il primo incontro con la malattia. Gli venne diagnosticata una coxite destra, per cui gli venne applicato un apparecchio gessato per tenere dritte le gambe. Iniziò così il continuo pellegrinaggio da un ospedale all’altro, ma senza risultato. In quel periodo sperimentò sulla sua pelle quali fossero le gravi condizioni in cui si trovavano solitamente gli ammalati. La cosa che più lo faceva soffrire era sentire i malati bestemmiare, a volte perché non assistiti dal personale. Allora, con notevoli sforzi cercava di aiutarli lui stesso, per evitare che bestemmiassero ancora di più. Il 17 maggio 1931, uscì dall’ospedale completamente guarito, dopo una novena con i ragazzi di Valdocco. Tornato a casa il suo pensiero fu, come promesso alla Madonna, di dedicare la sua vita agli ammalati. Continuò gli studi per conseguire la licenza liceale e iscriversi alla facoltà di medicina a Torino ma, alla morte della mamma, nel 1935, decise di farsi sacerdote e di servire gli ammalati dal punti di vista spirituale. Proseguì gli studi a Roma, presso l’Almo Collegio Capranica. Venne ordinato sacerdote il 17 dicembre 1938, nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Nel 1941 fu assunto presso la Segreteria di Stato. Ed è in questa posizione che poté mettere in pratica un altro apostolato.

Mentre in Europa infuriava il secondo conflitto mondiale, Novarese aveva il compito di tenere i contatti con i vescovi, anche d’Oltralpe, al fine di far fronte alle necessità e ai bisogni dei perseguitati dai regimi fascista e nazista e quelli delle famiglie che avevano dei congiunti in guerra. Attraverso rapporti personali, riuscì a superare gli ostacoli posti all’azione caritativa della Santa Sede dai regimi filo-nazisti dell’epoca. Dal 1970,fu distaccato per seguire esclusivamente l’Assistenza Religiosa Ospedaliera d’Italia, di cui ricevette incarico dal 1962. Per la sua esperienza di malattia e di sanatorio, volle dedicare la sua vita a un nuovo apostolato: “la promozione integrale della persona sofferente”. Suo scopo era valorizzare, recuperare la persona ammalata “integralmente”, partendo dalla sua anima e proseguendo in ogni ambito della sua vita: il corpo, il lavoro, gli affetti,. Diede vita alle fondazioni che, a diverso livello, si propongono il sostegno spirituale, umano e materiale delle persone sofferenti: la Lega Sacerdotale Mariana (1943), il Centro Volontari della Sofferenza (1947), i Silenziosi Operai della Croce (1950), i Fratelli degli Ammalati (1952). Volendo fare di più per gli ammalati, Mons. Novarese pensò a dei laboratori che permettessero l’inserimento dei disabili nel mondo lavorativo e l’indipendenza economica dalle loro famiglie. Questo avveniva nel 1954 dopo un fatto miracoloso che coinvolse un membro della comunità.

È doveroso ricordare che in quegli anni nessuno si occupava ancora degli handicappati. Qualche anno dopo, nel 1957, la prima Comunità di Silenziosi Operai della Croce entrò in quella che diverrà la “Casa Madre” dell’associazione, presso il Santuario di Valleluogo in Ariano Irpino (AV). Le opere continuarono a crescere. Ma Mons. Luigi Novarese aveva iniziato a pensare oltre i confini italiani, sognando quella che definiva “l’unione mondiale degli ammalati”. Mons. Novarese terminò la sua vita terrena il 20 luglio 1984, nella casa appena aperta a Rocca Priora (RM) dove voleva stabilire il luogo di formazione per coloro che desiderano entrare a far parte dei Silenziosi Operai della Croce. La sua opera è ora continuata dai Silenziosi Operai della Croce che dirigono e coordinano l’apostolato che si svolge a livello locale in Italia e in alcune altre nazioni. Sabato 27 marzo 2010, il Santo Padre Benedetto XVI aveva dato l’approvazione per la pubblicazione del Decreto sulle virtù eroiche di Mons. Luigi Novarese.

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