70 anni dei Vigili del fuoco vaticani

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In questi giorni, durante la tradizionale festa del Corpo dei Vigili del Fuoco – di cui sono patroni Santa Barbara, vergine e martire, e San Leone IV, Papa (a cui la tradizione attribuisce la miracolosa estinzione di un incendio divampato nel rione Borgo) – il presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, mons. Giuseppe Bertello, ha presieduto una concelebrazione eucaristica in occasione del 70 ° anniversario della fondazione dei Vigili del Fuoco del Vaticano. La storia dei Vigili del Fuoco del Vaticano nasce nel XIX secolo con un reparto militare di Pompieri, che prestava servizio in eleganti uniformi, dotato di attrezzature antincendio e adibito alla sicurezza del Palazzo Apostolico, all’epoca dello Stato Pontificio, nel 1820 circa.

Durante il pontificato di Pio XII venne creato il primo vero nucleo di Vigili del Fuoco, inizialmente formato da 10 elementi scelti tra i dipendenti del Vaticano, che venivano addestrati presso le Scuole Centrali Antincendi di Roma. La fondazione risale al 1941. Il corpo fu affidato alla protezione di Sant’Antonio abate e trovò sede nel Palazzo Apostolico, con ingresso dal Cortile del Belvedere, dove si trova tutt’oggi. Attulamente il corpo dei Vigili del Fuoco del Vaticano è stato riorganizzato e dotato di personale qualificato e di strumenti antincendio maggiormente sofisticati rispetto al passato. L’organico è composto da 30 Vigili, scelti tra coloro che hanno svolto analogo servizio in Italia o all’estero, e hanno inoltre una continua formazione professionale realizzata in collaborazione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e la Protezione Civile italiani. Tra i vari compiti svolti – oltre a quello della prevenzione in tutto il territorio vaticano – vi è il controllo degli strumenti antincendio collocati in Città del Vaticano, nella Basilica di San Pietro e in alcune zone extraterritoriali, il servizio antincendio presso l’eliporto di Città del Vaticano e le verifiche strutturali degli edifici. “Durante i lavori del Concilio Vaticano I, – ricorda il segretario Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, mons. Giuseppe Sciacca – i pompieri dormivano nella basilica di San Pietro sotto le impalcature per vigilare vista la notevole presenza di legname”.

Nel corso della cerimonia mons. Giuseppe Bertello ha rivolto parole di stima e di amicizia ai Vigili del Fuoco del Vaticano, incoraggiandoli “nel loro servizio preventivo a proseguire con zelo, con fedeltà, con amicizia, e con quella fierezza che a noi proviene dalla mai sopita consapevolezza di essere tutti in qualche maniera a servizio del Papa”. “Dobbiamo sentire il bisogno, l’esigenza, che la luce del messaggio di Gesù si trasformi in apostolato, in attività, in opere. […] Chiediamo al Signore — ha detto monsignor Bertello — di essere fedeli al suo amore anche se ci costa, di imitare l’umiltà dei poveri che ascoltavano Giovanni Battista per riconoscere che anche noi abbiamo bisogno di conversione, di cambiare vita in tante cose”. Insieme con l’arcivescovo Bertello ha concelebrato l’agostiniano Gioele Schiavella, cappellano del Corpo. Erano presenti, tra gli altri, il direttore dei Servizi di sicurezza e Protezione civile del Governatorato, Giani, con i vertici del Corpo della Gendarmeria, il coordinatore dei Vigili del fuoco, De Angelis, il direttore delle Ville Pontificie, Petrillo, il direttore dei Servizi tecnici, Cuscianna, il comandante del Corpo della Guardia Svizzera Pontificia, Anrig, e alcuni ufficiali dei Vigili del fuoco della Repubblica italiana.

 

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