Dall’Ucraina l’albero di Natale per piazza San Pietro

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Papa Benedetto XVI ha ricevuto oggi in udienza la delegazione giunta dall’Ucraina per il dono del maestoso albero di Natale che adorna Piazza San Pietro in queste giornate di preparazione alla solennità dell’Incarnazione di Cristo. “Questo albero – ha detto il Pontefice rivolgendosi alle autorità e ai fedeli ucraini – resterà accanto al presepe, in allestimento, fino al termine delle festività natalizie per essere ammirato dagli abitanti di Roma e dai pellegrini che giungono qui da ogni parte del mondo. Significativo simbolo del Natale di Cristo, perché con i suoi rami sempre verdi richiama il perdurare della vita, l’abete è anche segno della religiosità popolare della vostra terra e delle radici cristiane della vostra cultura”. Nel corso dei secoli, il territorio dell’Ucraina è stato crocevia di culture diverse, e ha rappresentato un importante punto di incontro tra ricchezze spirituali d’Oriente e d’Occidente.

 

Le relazioni diplomatiche  tra la Santa Sede e la Repubblica Ucraina (che copre un territorio di 603.700 km², per una popolazione di 46.958.740 persone) furono istituite nel febbraio del 1992. Bisogna anche ricordare che per molti secoli, anche dopo il grande scisma d’Oriente e d’Occidente del 1054, i rapporti con Roma non vennero del tutto esclusi. L’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede fu aperta a Roma nell’anno 2000.

Due, in particolare, le esortazioni che Benedetto XVI rivolge ai fedeli durante la cerimonia d’inaugurazione. La prima riguarda la santità e l’entusiasmo della fede, “in questo tempo di Avvento, – afferma il Pontefice – la Chiesa ci invita a prepararci alla Nascita del Salvatore, intensificando il cammino spirituale e il rapporto con Cristo. La nostra epoca ha bisogno di cristiani santi, entusiasti della propria fede!”.

Richiamando l’immagine contemplativa della Vergine Maria, modello e guida di ogni cristiano, il Papa sottolinea, poi, l’identità orante caratteristica della Madre di Dio: “Ella rivela un singolare sguardo contemplativo: ascolta, osserva, custodisce, medita, prega. Quanto c’è bisogno di recuperare il gusto della preghiera! Come dobbiamo essere attenti a non lasciarci sopraffare dai ritmi incalzanti della vita, che ci impediscono di rientrare in noi stessi e di ritrovarci davanti al mistero stupendo di Dio che abita nel nostro cuore!”.

L’albero e il presepio, ricorda Benedetto XVI, sono gli elementi principali del tipico clima natalizio, il patrimonio spirituale delle nostre comunità cristiane, “un clima soffuso di religiosità e di intimità familiare, che dobbiamo conservare anche nelle odierne società, dove talora sembrano prevalere il consumismo e la ricerca dei beni materiali. Natale è festa cristiana e i suoi simboli costituiscono importanti riferimenti al grande mistero dell’Incarnazione e della Nascita di Gesù, che la liturgia costantemente rievoca. Il Creatore dell’universo, facendosi bambino, è venuto tra noi per condividere il nostro cammino; si è fatto piccolo per entrare nel cuore dell’uomo e così rinnovarlo con il suo amore”.

Nel pomeriggio, alla presenza delle autorità ucraine, il grande abete rosso donato al Papa, è stato illuminato e consegnato allo sguardo dei pellegrini. Suggestivi i brani musicali eseguiti dalla corale ucraina, presente in Piazza San Pietro con gli abiti tradizionali del proprio Paese.

Questa piccola cerimonia – è stato ricordato anche durante l’inaugurazione – ebbe inizio durante il pontificato di Giovanni Paolo II nel 1992.

Terminato il periodo natalizio il legno di quest’albero (un arbusto di 50 tonnellate, alto 30 metri, corredato da circa 700 rami) –  proveniente dalle foreste della provincia occidentale della Transcarpazia – verrà donato ad alcune associazioni o a comunità di recupero per la lavorazione del legno a scopo di beneficienza.

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