Il Papa: Dio vince la solitudine dell’uomo nella grotta di Betelemme

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Nella grotta di Betlemme “la solitudine dell’uomo e’ vinta” e “noi possiamo progettare la nostra storia, la storia dell’umanita’ non nell’utopia ma nella certezza che il Dio di Gesu’ Cristo e’ presente e ci accompagna”: lo ha detto il Papa agli universitari di Roma, riuniti nella Basilica vaticana per la veglia di preghiera in preparazione del Natale. Benedetto XVI si e’ soffermato sulle domande di tanti: “se dobbiamo attendere qualcosa o qualcuno” o “se vale la pena di fidarci di quel Bambino che nella notte di Natale troveremo nella mangiatoia tra Maria e Giuseppe”. E “cosa significa per me il Natale; e’ davvero importante per la mia esistenza, per la costruzione della societa’?”

Ha dato voce al bisogno non di “un dio generico, indefinito”, ma “del Dio vivo e vero, che apra l’orizzonte del futuro dell’uomo ad una prospettiva di ferma e sicura speranza” che “permetta di affrontare con coraggio il presente in tutti i suoi aspetti” “Siate costanti, fratelli, fino alla venuta del Signore” e’ l’invito di san Giacomo, che fa da filo conduttore all’omelia del Papa. “Dio non e’ lontano dall’uomo, ma si e’ chinato su di lui e si e’ fatto carne (…) in Cristo. La pazienza e’ la virtu’ di coloro che si affidano a questa presenza nella storia, che non si lasciano vincere dalla tentazione di riporre tutta la speranza nell’immediato, in prospettive puramente orizzontali, in progetti tecnicamente perfetti, ma lontani dalla realta’ piu’ profonda: la dimensione trascendente”.

Non solo: “Quel Bambino e’ il segno della pazienza di Dio, che per primo e’ paziente, costante, fedele al suo amore verso di noi; Lui e’ il vero ‘agricoltore’ della storia, che sa attendere. Quante volte gli uomini hanno tentato di costruire il mondo da soli, senza o contro Dio! Il risultato e’ segnato dal dramma di ideologie che, alla fine, si sono dimostrate contro l’uomo e la sua dignita’ profonda”. Da qui l’esortazione di Benedetto XVI a “costruire la storia insieme con Dio”, perche’ solo cosi’ “la costruzione e’ ben fondata, non strumentalizzata per fini ideologici, ma veramente degna dell’uomo”. Il Papa ha esortato i giovani studenti: “Ripartiamo da Lui e con Lui, affrontando tutte le difficolta’. A ciascuno di voi il Signore chiede di collaborare alla costruzione della citta’ dell’uomo.

Per questo vi invito a cercare sempre, con paziente costanza, il vero Volto di Dio” e a trovarlo nell’avvenimento del Natale: “Nella grotta di Betlemme la solitudine dell’uomo e’ vinta, la nostra esistenza non e’ piu’ abbandonata alle forze impersonali dei processi naturali e storici” e “noi possiamo progettare la nostra storia, la storia dell’umanita’ non nell’utopia ma nella certezza che il Dio di Gesu’ Cristo e’ presente e ci accompagna”.

 

Fonte: Il Velino

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