Giornata mondiale dei disabili: per non dimenticare

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Sabato 3 dicembre si ‘celebra’ la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, che compie 20 anni; infatti l’Onu dichiarò il 3 dicembre Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità nel 1981, in occasione dell’Anno internazionale delle persone disabili, che aveva per tema ‘piena partecipazione e equità’. Il tema scelto per quest’anno unisce i diritti delle persone con disabilità a quelli dei Millennium Goals, anche in forza della recente risoluzione approvata dall’Assemblea Generale dell’Onu dal titolo ‘Realizing the Millennium Development Goals for persons with disabilities towards 2015 and beyond’. Tra gli obiettivi del Millennio infatti c’era anche quello di migliorare le vite delle persone con disabilità, in quanto esiste una forte relazione tra disabilità e povertà: il 20% dei disabili vivono in Paesi poveri.

 

 

Tutti i governi si sono impegnati a raggiungere tali obiettivi entro il 2015: l’impresa è molto impegnativa ed ambiziosa. Il tema della disabilità è trasversale agli otto obiettivi stabiliti, che sono  sconfiggere la fame e la povertà, in quanto nei Paesi in Via di Sviluppo le persone disabili non hanno accesso a un lavoro remunerativo e, per i disabili, le opportunità lavorative sono scarse a causa dei pregiudizi e dell’assenza di un adeguato sistema formativo ed educativo. Garantire il diritto all’educazione. Il 98% dei bimbi disabili nei Paesi in Via di Sviluppo non va a scuola. Un dato sconcertante, che parla da solo! Promuovere l’uguaglianza di genere. Le donne, soprattutto se disabili, sono maggiormente escluse e discriminate sia a scuola che sul lavoro. Riduzione della mortalità infantile. I bambini disabili, a causa dell’assenza di servizi di assistenza medica adeguati e dello stigma contro la disabilità, spesso muoiono prematuramente.

Miglioramento della salute materna:  l’assistenza prima, durante e dopo, il parto può far diminuire del 25% i casi di disabilità grave. Combattere l’HIV, la malaria e altre malattie evitabili: le persone disabili sono spesso vittime di abusi e maggiormente esposte a rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili e altre malattie prevenibili. Garantire migliori condizioni igienico sanitarie: la mancanza di acqua spesso provoca il tracoma,  una malattia che rende ciechi o ipovedenti. Sviluppare un partnership globale per lo sviluppo: l’articolo 32 della Convenzione Internazionale per i Diritti dei disabili prevede che il tema della disabilità sia incluso nelle politiche e nelle strategie mondiali per lo sviluppo.

Il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon, nel messaggio scritto per l’occasione, ha dichiarato: “I Governi devono lavorare di più per sostenere le persone con disabilità. Questo significa implementare la Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità. E significa inserire le loro necessità come punti prioritari delle agende dei singoli governi nazionali  per gli Obiettivi del Millennio. In questa Giornata Mondiale, riconosciamo che le battaglie contro la povertà, le  malattie e la discriminazione non si vinceranno senza leggi, politiche e programmi mirati a consentire un’integrazione effettiva delle persone affette da disabilità. Impegniamoci a mantenere vive le promesse rivolte. E includiamoli non solo come beneficiari, ma anche come protagonisti del cambiamento voluto, nel quadro degli impegni quinquennali assunti per raggiungere gli obiettivi internazionali prefissati per il 2015”.

In Italia, a Roma davanti al Colosseo, sabato 3 dicembre il comitato per il prepensionamento dei familiari di disabili gravi e gravissimi organizza una manifestazione per denunciare tutte le disuguaglianze di cui sono vittime le persone disabili: dal prepensionamento dei familiari dei disabili, perché sottoposti ad un lavoro di cura usurante al finanziamento del  Fondo Nazionale per la non autosufficienza azzerato nel 2011, alla formazione degli insegnanti di sostegno e assistenti in numero adeguato.  Nel frattempo mercoledì 30 novembre le associazioni nazionali delle persone con disabilità (Fand) sono intervenuti ad un incontro svoltosi a Roma.

Il Presidente nazionale, Giovanni Pagano, ha riassunto i motivi di preoccupazione dei disabili e delle loro famiglie qualora le previste misure anticrisi dovessero ulteriormente penalizzare le loro già precarie condizioni di vita. In particolare, il Presidente Pagano ha auspicato che i condivisibili  principi di equità sociale, promessi nel programma di questo Governo, vadano a concentrarsi sugli sprechi e gli attuali privilegi, piuttosto che colpire, ancora una volta, i soggetti più indifesi. Al riguardo, il Presidente Pagano, a nome della Fand, che rappresenta quattro milioni e mezzo di cittadini, ha chiesto di essere urgentemente convocato dal Governo per illustrare il grave e non più sostenibile disagio economico e sociale in cui versano i cittadini invalidi civili, ciechi, sordi nonché invalidi per lavoro e per servizio.

In particolare, la Fand ha lanciato l’allarme sulle drammatiche conseguenze derivanti dalla eventuale approvazione della annunciata riforma assistenziale i cui effetti porterebbero all’azzeramento di qualsiasi forma di sostegno.

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