26 novembre: giornata della colletta alimentare contro giornata del non acquisto

Sabato 26 novembre ci sono due iniziative che sono molto belle ed anche compatibili tra loro se non fossero fissate nella stessa giornata, in quanto la giornata della Colletta Alimentare, giunta alla 15^ edizione, è un modo per ribadire che il ‘dono’ rende grande la solidarietà; mentre la giornata del Non Acquisto, nata in Canada negli anni ’90, offre al cittadino di riflettere sul modo consumistico a cui è sottoposto.
Ambedue le iniziative sono importanti ed hanno la stessa finalità: quella di far riflettere sul nostro modello consumistico che è arrivato a saturazione: si consuma molto più di ciò che è necessario per vivere decorosamente, costringendo altri ad una vita al di sotto delle proprie necessità. Entrambe le iniziative hanno la stessa filosofia; quella della riduzione degli sprechi e di uno stile di vita sobrio. Come si potrebbe, allora, aderire ad ambedue le iniziative? Una soluzione potrebbe essere quella di comprare i beni alimentari da destinare alle associazioni onlus che fruiscono dei ‘pacchi’ raccolti dalla Colletta Alimentare, ed allo stesso tempo aderire alla giornata del Non Acquisto, rinunciando a comprare elementi superflui e non strettamente necessari. Allora vediamo in breve in cosa consistono queste due iniziative, che si svolgeranno sabato prossimo.
Per quanto riguarda la Colletta Alimentare scenderanno nei supermercati più di 120.000 volontari della Fondazione Banco Alimentare Onlus, in oltre 8.600 supermercati, che inviteranno a donare alimenti a lunga conservazione che poi saranno distribuiti a oltre 8.000 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.) che aiutano 1.400.000 persone povere. Le donazioni di alimenti ricevute durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare andranno a integrare quanto la Rete Banco Alimentare recupera grazie alla sua attività quotidiana, combattendo lo spreco di cibo, che nel 2010 sono state circa 65.000 tonnellate di alimenti, pari a un valore di 210.000.000 di euro ovvero al carico di oltre 2.000 tir.
La Colletta Alimentare è un imponente esempio di solidarietà popolare, un momento che coinvolge e sensibilizza la società civile al problema della povertà attraverso l’invito a un gesto concreto di gratuità e di condivisione, fare la spesa per chi ha bisogno: “.Il momento storico che stiamo vivendo rimane molto delicato e drammatico. I poveri sono in costante crescita e sono sempre più prossimi a ciascuno di noi. Non manca solo il cibo, manca il lavoro, la casa e soprattutto sembrano venir meno le ragioni per sperare e per questo si è sempre più soli; una solitudine spesso avvertita da chiunque, poveri o ricchi. Cristo, presente ora, colma quella solitudine, risponde a tutte le esigenze del nostro cuore. Per questa esperienza, proponiamo ad ognuno la ‘Colletta Alimentare’, perché facendo la spesa per chi è nel bisogno, si ridesti tutta la nostra persona, cominciando a vivere all’altezza dei desideri del nostro cuore”.
L’evento, che gode dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e del Patrocinio del Segretariato Sociale della Rai, è possibile grazie alla partecipazione di migliaia di volontari aderenti all’Associazione Nazionale Alpini, alla Società San Vincenzo De Paoli e al Movimento di Comunione e Liberazione.
Invece l’idea del giorno del ‘Non acquisto’ nasce in Canada per iniziativa di Kalle Lasn, attivista antishopping che predica l’austerity. La data scelta è il giorno successivo al Thanksgiving, il giorno del ringraziamento, le 24 ore più calde negli USA per la vendita al dettaglio, ed oggi è diffuso in più di 65 Stati. Non comperare per un giorno può rendere consumatrici e consumatori consapevoli di quanta energia sia sprecata, di quanto tempo sia gettato nello spendere per bisogni indotti da martellanti e spesso subdoli messaggi pubblicitari. Spesso acquistiamo prodotti che non ci servono, che ci ingombrano spazi, o peggio, che finiscono nella spazzatura.
La giornata del ‘Non acquisto’ non vuole certo essere un attacco incondizionato all’economia, alla produzione e al commercio. E’ però un modo di scalfire il vero e proprio dogma secondo cui l’aumento della produzione determini un aumento di benessere, sottintendendo e facendo credere che crescita economica e benessere siano un tutt’uno. Infatti secondo la Campagna dei ‘Bilanci di Giustizia’, “il nostro modello economico impone dei profitti, delle vendite, delle cose… altrimenti si profila il rischio del rallentamento della crescita economica e il meccanismo entra in sofferenza.
E la pubblicità è il mezzo per alimentare il meccanismo, ed è per questo che si sta facendo sempre più invadente, alla televisione, sulla carta stampata, ovunque ci sia uno spazio per attirare l’attenzione. Lo scandalo è voler dimostrare con la pratica che invece si può stare bene anche con meno, che una giusta sobrietà è soddisfacente”.Per questo la proposta che la Campagna Bilanci di Giustizia fa per la Giornata del Non Acquisto è di vivere in primo luogo questa giornata come una giornata di ‘liberazione’ personale e comunitaria, da condividere con la famiglia.
Infine sempre in questa giornata si celebra la Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson che è promossa da Limpe (Lega Italiana per la lotta contro la Malattia di Parkinson, le Sindromi Extrapiramidali e le Demenze) e da Dismov-Sin (Associazione Italiana Disordini del Movimento e Malattia di Parkinson), da anni impegnate sulla patologia. La Giornata è nata per combattere la scarsa informazione, sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce, sui progressi della ricerca, ma anche sulla qualità di vita dei pazienti. Si stima che in Italia siano circa 150.000 i soggetti affetti da Parkinson e altri 50.000 i pazienti con un parkinsonismo; nella maggior parte dei casi la malattia si manifesta attorno ai 60 anni, ma in un 10% di persone i sintomi compaiono prima dei 40 anni.