Il Papa: la carità richiede apertura di mente

Condividi su...

“A voi è affidato un importante compito educativo nei confronti delle comunità, delle famiglie, della società civile in cui la Chiesa è chiamata ad essere luce.” Il Papa lo ha ripetuto oggi a migliaia di fedeli che hanno partecipato all’incontro promosso dalla Caritas italiana nel 40° anniversario di istituzione.  “La carità- ha detto il Papa – richiede apertura della mente” Benedetto XVI è sceso nella Basilica Vaticana al termine della Messa celebrata per le Caritas italiane dal Cardinale Angelo Bagnasco.

“Rispondere ai bisogni- ha detto nel suo saluto il Papa significa non solo dare il pane all’affamato, ma anche lasciarsi interpellare dalle cause per cui è affamato, con lo sguardo di Gesù che sapeva vedere la realtà profonda delle persone che gli si accostavano. È in questa prospettiva che l’oggi interpella il vostro modo di essere animatori e operatori di carità. Il pensiero non può non andare anche al vasto mondo della migrazione. Spesso calamità naturali e guerre creano situazioni di emergenza. La crisi economica globale è un ulteriore segno dei tempi che chiede il coraggio della fraternità. Il divario tra nord e sud del mondo e la lesione della dignità umana di tante persone, richiamano ad una carità che sappia allargarsi a cerchi concentrici dai piccoli ai grandi sistemi economici. Il crescente disagio, l’indebolimento delle famiglie, l’incertezza della condizione giovanile indicano il rischio di un calo di speranza”.

Ed ha concluso:  “L’umanità non necessita solo di benefattori, ma anche di persone umili e concrete che, come Gesù, sappiano mettersi al fianco dei fratelli condividendo un po’ della loro fatica. In una parola, l’umanità cerca segni di speranza. La nostra fonte di speranza è nel Signore. Ed è per questo motivo che c’è bisogno della ‘Caritas’; non per delegarle il servizio di carità, ma perché sia un segno della carità di Cristo, un segno che porti speranza”.

151.11.48.50