Haiku 036
Al crepuscolo.
Dalle fronde intricate
come ricami. (rl)
Scarpe all’aria, stanche, un corpo disteso sul prato. Pronto ad essere rapito dal buio. Il cielo ancora privo di stelle è filtrato dal ricamo di foglie e giovani rami. Si perde nella visione parziale il volto quasi giovane. Tende il collo per scrutare altri segni, ma solo intricati svolazzi gettano ombre intorno. Si muovono e scoprono, danzano al vento e celano.
Un velo mutevole oscura il crepuscolo fondendosi con gli ultimi bagliori. Non è così la nostra esistenza? Non cerchiamo di scorgere oltre le tracce la linea del nostro destino, perdendoci a volte nell’improvvisa fascinazione del particolare? Eppure è riposante cercare il capo dell’intreccio, impegnare tutto il proprio essere nella fatica del senso, scoprendo alla fine che basta spostarsi di poco per possedere il Tutto. (cc)