La messa del papa chiude la GMG. E la prossima giornata del 2011 sbarca a Madrid
Dopo la veglia di preghiera, la Giornata mondiale della gioventù vive il suo momento conclusivo con la Santa Messa celebrata da Benedetto XVI. Nell’ippodromo di Randwick, i 250mila giovani partecipanti hanno trascorso una notte di riposo, ma anche di preghiera, per prepararsi alla celebrazione della mattina.
Da parte sua, il papa offre nuovi spunti di riflessione e rende ufficiali le indiscrezioni degli anni scorsi, annunciando Madrid come città della prossima GMG, nell’estate del 2011. Nel pomeriggio (la mattina in Italia), un incontro con gli organizzatori, per ringraziare della buona riuscita dell’evento.
Bilancio positivo anche da parte del direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, secondo il quale ”l’attenzione dei media, prima ossessivamente concentrata sul tema degli abusi sessuali, si è allargata davanti all’evidenza di una realtà positiva, non omogenea ai criteri correnti del mondo secolarizzato. La fede, appunto, con la sua testimonianza di gioia che non invecchia”. “Qui la Giornata Mondiale della Gioventù – conclude – dice che la fede, ovunque venga piantata, è viva e vitale: una forza di futuro, un’offerta di speranza”.
I MOMENTI DELLA GIORNATA
L’INCONTRO CON GLI ORGANIZZATORI. Un incontro essenziale con gli organizzatori e i sostenitori della Giornata mondiale della gioventù per ringraziare della buona riuscita dell’evento. “Sono certo, – dice il papa – che la vostra partecipazione ai preparativi di questa Giornata Mondiale della Gioventù vi ha permesso di fare una particolare esperienza della forza dello Spirito Santo. Senza dubbio, nella preparazione di questo grande raduno internazionale, e nell’impegno di far fronte ad ogni possibile eventualità, avete avuto momenti di timore e di preoccupazione, e perfino momenti di paura e di trepidazione circa l’esito finale della vicenda! Ora, volgendovi indietro, potete constatare l’abbondante raccolto che lo Spirito ha suscitato mediante le vostre preghiere, la vostra perseveranza e il vostro duro lavoro”. “Possano la gioia spirituale, la soddisfazione e l’appagamento, che tutti abbiamo sperimentato in questi giorni, costituire una sorgente inesauribile di benedizioni per le vostre vite”. Le parole del papa
L’ANGELUS. La prossima GMG del 2011 torna in Europa, a Madrid. Lo ha annunciato Benedetto XVI durante l’Angelus di oggi, a conclusione della messa finale della XXIII GMG di Sydney. Nella riflessione prima della recita dell’Angelus, il papa della scena dell’annunciazione, “il momento cardine nella storia del rapporto di Dio con il suo popolo”. Maria “rappresentava tutta l’umanità”, spiega il papa. “Nel messaggio dell’angelo, era Dio ad avanzare una proposta di matrimonio con l’umanità. E a nome nostro, Maria disse di sì”. E ancora: “Nelle fiabe, i racconti terminano qui, e tutti “da quel momento vivono felici e contenti”. Nella vita reale non è così facile. Molte furono le difficoltà con cui Maria dovette cimentarsi nell’affrontare le conseguenze di quel “sì” detto al Signore”. Una testimonianza di fedeltà che riguarda anche i cristiani di oggi. “Anche noi – continua Benedetto XVI – dobbiamo rimanere fedeli al “sì” con cui abbiamo accolto l’offerta di amicizia da parte del Signore. Sappiamo che Egli non ci abbandonerà mai. Sappiamo che Egli ci sosterrà sempre con i doni dello Spirito. Maria accolse la “proposta” del Signore a nome nostro. Ed allora, volgiamoci a lei e chiediamole di guidarci nelle difficoltà per rimanere fedeli a quella relazione vitale che Dio ha stabilito con ciascuno di noi”. “Maria – conclude – è il nostro esempio e la nostra ispirazione”. Le parole del papa
LA MESSA. Puntuale come da programma, alle 10 (le 2 italiana), il papa ha dato il via alla messa finale della XXIII GMG di Sydney, l’evento più grande mai ospitato dall’ Australia. Insieme a lui, 26 cardinali, 420 vescovi e oltre 3000 sacerdoti. Canta il coro della St. Mary’s Cathedral composto da 300 persone e 80 strumenti. Anche la messa ha avuto come sfondo il tema della GMG, “Avrete forza dallo Spirito Santo, che scenderà su di voi e sarete miei testimoni”. Durante la celebrazione il papa ha impartito il sacramento della Cresima a 24 giovani. Durante la comunione sono stati utilizzati utilizzati 600 calici. 1.000 sacerdoti sono stati a disposizione per le confessioni. Il canto dell’Alleluia è stato animato da una danza tipica delle isole Fiji, la seconda lettura è stata letta in italiano. La preghiera dei fedeli è stata letta in in sudanese, polacco, vietnamita e arabo, oltre che in inglese e tedesco.
Nella sua omelia, Benedetto XVI è tornato su alcuni concetti che aveva espresso durante la veglia, chiamando i giovani ad essere testimoni nei propri ambiti. Il papa chiarisce che il potere dello Spirito è il “potere della vita di Dio”, ritorna sull’importanza della preghiera, e chiede ai giovani che tipo di mondo si augurano di lasciare alle generazioni future. Da Benedetto XVI arriva una richiesta di rinnovamento, promosso “da una nuova generazione di cristiani”: una generazione “chiamata a contribuire all’edificazione di un mondo in cui la vita sia accolta, rispettata e curata amorevolmente, non respinta o temuta come una minaccia e perciò distrutta. (…) Una nuova era nella quale la speranza ci liberi dalla superficialità, dall’apatia e dalla chiusura che mortificano le nostre anime e avvelenano i rapporti umani”. I giovani devono “essere profeti di questa nuova era”, capaci “di attrarre la gente verso il Padre e di costruire un futuro di speranza per tutta l’umanità”. Tutto questo contro il “deserto spirituale”, al “vuoto interiore”, alla “paura indefinibile”, al “nascosto senso di disperazione”. “La Chiesa – dice il papa – ha specialmente bisogno del dono dei giovani, di tutti i giovani. Essa ha bisogno di crescere nella forza dello Spirito che anche adesso dona gioia a voi giovani e vi ispira a servire il Signore con allegrezza”.
Al suo arrivo, il papa aveva sorvolato in elicottero l’ippodromo di Randwick, dove 350mila giovani lo attendevano per la messa finale. Nel vicino Centennial Park altri 150/200mila pellegrini gli hanno dato il benvenuto. Il papa ha poi compiuto un giro in papamobile, di circa mezz’ora, tra la festa dei giovani, i canti, e il classico “Benedetto, Benedetto”. Poi l’arrivo sul palco rosso (30 per 40 metri), con una colomba sulla sommità, a simboleggiare lo Spirito Santo. Durante la mattinata, dalle 8, la preghiera, presieduta dal vescovo Philip Wilson, presidente della conferenza episcopale australiana. La cronaca – Le parole del papa
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Foto di Reuters/Ap Photo