Il Papa incontra i bambini: fate come me tenete il Rosario in tasca

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Il calore della folla che lo sta seguendo costantemente in questo viaggio in Benin, il coro gioioso e allegro dei bambini, i colori dei loro vestiti che ricordano quelli della terra africana. Così oggi pomeriggio Benedetto XVI è stato accolto con una corona di fiori bianchi e gialli, i colori del Vaticano, offerta dai piccoli al suo arrivo a suo ingresso al Foyer “Pace gioia”, gestito dalla suore Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta e che accoglie un folto gruppo di minori abbandonati , tra cui orfani, ex bambini soldato o cacciati dalle loro case perchè creduti portatori di sventure, e alcuni piccoli malati di Aids. E i piccoli lo hanno accompagnato tra i canti nell’ attigua parrocchia di Sainte Rite (Missèkplé) per un momento di adorazione Eucaristica. E ad accoglierlo nella chiesa illuminata dal sole e gremita di fedeli, che lo attendevano già dalle prime ore del pomeriggio, il vescovo di Porto Novo René-Marie Ehuzu, Responsabile della Pastorale sociale che ringraziandolo per la sua visita ha detto “E’ provvidenziale la sua presenza qui, sono 26 anni che le suore operano per questi bambini, qui in Africa il bambino è un dono di Dio, ma sono anche tanti drammi che riguardano i minori, e perciò chiediamo il suo aiuto”.

E il vescovo ha ricordato che oggi in Benin sono circa 70 le strutture gestite dalle suore Missionarie della Carità, dove sono accolti circa 5000 minori, che grazie all’opera quotidiana delle suore possono sperare in un futuro dignitoso. E proprio due piccoli ospiti del centro hanno voluto personalmente salutare e ringraziare il papa. “Santo Padre – hanno detto i due bambini molto emozionati – grazie di avere scelto di incontrarci. Bisogna ricordare che è la prima volta che concedete un udienza pubblica ai bambini e noi siamo davvero molto onorati di essere stati i primi protagonisti di un’evento così straordinario! Le chiediamo di pregare per tutti i nostri coetanei che soffrono, e da parte nostra cercheremo di contraccambiare anche noi con la preghiera per Lei e con un piccolo dono che ricorderà il nostro incontro.” E infatti, hanno voluto donare al papa un suo ritratto con lo sfondo di tanti bimbi africani. Ma il momento più atteso per i piccoli presenti sicuramente è stato il messaggio che Benedetto XVI ha lasciato proprio a loro. “Cari bambini, grazie di essere venuti così numerosi!- così il papa ha salutato i piccoli presenti- Ricordate che Gesù, che ci ama tanto, è veramente presente nei tabernacoli di tutte le chiese del mondo, nei tabernacoli delle chiese dei vostri quartieri e delle vostre parrocchie. Io vi invito a farGli visita spesso per dirGli il vostro amore. “

Il Santo Padre ha poi ricordati ai bambini l’importanza di ricevere l’eucaristia e di essere testimoni dell’amore di Cristo. “Quando io faccio la comunione, Gesù viene ad abitare in me. Devo accoglierlo con amore e ascoltarlo attentamente. Nel profondo del mio cuore, posso dirgli «Gesù, io so che tu mi ami. Ti affido le mie gioie, le mie pene e il mio futuro». Non esitate, a parlare di Gesù agli altri. Egli è un tesoro che bisogna saper condividere con generosità.” Benedetto XVI ha ricordato poi la figura di San Kizito che fu martirizzato nel 1886 a soli 13 anni con l’unica colpa di voler vivere seguendo i valori del Vangelo. E il papa ha raccomandato ai piccoli presenti di affidare le loro speranze alla Vergine Maria e a pregarla con il Rosario “Guardate! Tiro fuori un rosario dalla mia tasca. È semplice pregare il rosario. Forse lo conoscete già, altrimenti chiedete ai vostri genitori di insegnarvi. Del resto, alla fine del nostro incontro ciascuno di voi riceverà un rosario. Quando lo avrete in mano, potrete pregare per il Papa, per la Chiesa e per tutte le intenzioni importanti.”

E con i bambini che hanno prontamente accettato il suo invito, Benedetto XVI a conclusione dell’ incontro ha voluto dire un Ave Maria, per tutti quei loro coetanei che hanno già perso la speranza di un futuro più dignitoso, abituati a vivere in una realtà fatta spesso solo di miseria e di malattia, che tanti minorenni in Africa ma non solo, devono affrontare quotidianamente. E come ricordo della sua visita, il papa ha donato al centro un mosaico della Natività che ritrae la Madonna con Gesù bambino che dorme tra le sue braccia.

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