Le matricole alla scuola di San Francesco

Condividi su...

Una grande tela con il volto di Cristo opera di un graffitaro, e illuminato dalla luce delle fiaccole, che fa da cornice al palco posto vicino all’ entrata della Basilica Inferiore del Sacro Convento. E’ questa l’immagine che resta nella memoria del IX Pellegrinaggio delle matricole e degli universitari, promosso dall’ Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma, che si è svolto sabato ad Assisi, proprio sul tema “Il tuo volto Signore io cerco”. E a questo invito hanno risposto oltre 4000 giovani pellegrini, che sono partiti con 60 pullman da Roma la mattina presto, per arrivare verso le 10 e invadere pacificamente le strade della cittadina umbra, con la loro allegria e i loro canti, ma soprattutto, con il grande desiderio di scoprire ciò che Cristo ha in serbo per loro. E anche Benedetto XVI tramite telegramma, ha voluto essere presente alla giornata, augurando ai giovani che “Questa iniziativa contribuisca a suscitare nei partecipanti rinnovati proposti di adesione a Cristo, e una generosa testimonianza evangelica”.

Ad accoglierli all’arrivo, sul piazzale della Basilica Inferiore, don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni del Vicariato di Roma. “Dio è con voi non vi lascia mai soli- ha spiegato – ma attraverso i vostri sbagli e le sue prove, vuole aiutarvi a capire qual’ è la strada, quella giusta che vi porterà verso una felicità autentica e non magari più semplice ma effimera”. Ha poi continuato: “Oggi, molti giovani sono insoddisfatti di se stessi, ma proprio la ricerca del volto di Dio, può donare loro quella gioia a cui tanto anelano, perché solo in Lui c’è la vera speranza. Ragazzi se conoscete Dio ve ne innamorate, e non lo lascerete più! Francesco quando andava a trovare i detenuti diceva, io e loro siamo uguali, l’unica differenza è che io ho capito di essere amato, e loro non ancora, e il compito è trasmettere loro la gioia che mi è stata donata”. E sulla ricerca del volto di Cristo, si è soffermato in una riflessione anche il vescovo Enrico dal Covolo rettore della Pontificia Università Lateranense, che ha invitato i partecipanti a scoprire Gesù soprattutto in coloro che soffrono, i poveri, gli ammalati, e di non aver paura di fare scelte controcorrente, perché Dio stesso chiede loro di essere coraggiosi come lo fu Francesco alla sua chiamata, accettando di ricostruire la Sua casa, cioè la Chiesa, che era in rovina.

Alla riflessione si sono alternati anche momenti di spettacolo, dove i ragazzi hanno espresso il loro credo con balletti, recitazione e musica, animati tra gli altri, dalla Scuola Internazionale di Teatro di Roma, dal gruppo degli “Argonauti” del Foro Italico, e dalla band “ The Third floor” dell’ Università Europea. Ma i veri protagonisti della giornata sono stati i giovani pellegrini. “Per me è la prima volta che vengo ad Assisi – racconta Francesca Costantini al primo anno di Scienze della Formazione presso l’Università di Roma Tre – ed è una grande emozione trovarmi qui con tanti miei coetanei di tutti gli atenei, a pregare e a chiedere al Signore di illuminarci sul cammino giusto da percorrere, ispirandoci alle figure di Francesco e Chiara, che per noi rappresentano due esempi luminosi da seguire”. E c’è anche chi arriva da molto lontano, come Andy Ryan che è originario delle isole Mauritius ma studia all’Università di Pisa. “Io sono stato ad Assisi anche altre volte, ma oggi è davvero una giornata speciale. Ho conosciuto per caso un cappellano universitario della capitale, durante un mio viaggio in treno, e quando mi ha parlato di questo pellegrinaggio ho deciso subito di partecipare. Penso che in un momento come quello che stiamo vivendo, in una piena crisi economica e di valori, tutti questi ragazzi qui riuniti, siano un grande segno di speranza per il mondo e per una nuova evangelizzazione”.

La giornata è stata conclusa dalla celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Lorenzo Leuzzi, direttore dell’ ufficio per la Pastorale universitaria, nella suggestiva cornice del piazzale della Basilica inferiore, illuminato dalla luce del tramonto. “Tutti voi – ha spiegato monsignor Leuzzi- avete ricevuto in dono dal Signore dei talenti. Ma per capire quali sono, vi dovete affidare con fiducia a Lui, perché noi siamo i figli della luce, e solo rimanendo in Cristo, possiamo comprendere la grandezza dei doni ricevuti, ed usarli nel migliore dei modi secondo la sua volontà.”

151.11.48.50