Giornata del Ringraziamento: solo con Dio c’è futuro nelle nostre campagne

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Domenica 13 novembre ad Acerenza, in provincia di Potenza, si svolge la Festa nazionale del Ringraziamento, che la Chiesa italiana celebra da sempre nella seconda domenica di novembre, con un convegno dal titolo ‘Eucaristia, terra e cibo’ a cui interviene l’arcivescovo di Campobasso-Bojano, Giancarlo Maria Bregantini, mentre le conclusioni sono affidate a mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per i problemi sociali e il lavoro.

 

L’obiettivo della Giornata, ha detto l’arcivescovo di Acirenza, mons. Giovanni Ricchiuti, è quello: “riportare alla ribalta i gravi problemi che attanagliano il settore primario nazionale, con attenzione ai temi della tutela e salvaguardia del territorio, alla difficoltà del ricambio generazionale e alla necessità di prediligere un’agricoltura sì moderna, ma che rispetti la terra e la salute dei cittadini piuttosto che seguire i facili guadagni”. Tale Giornata del Ringraziamento è una festa che viene da lontano ed ha le sue origini in Italia nel 1951 per iniziativa della Coldiretti.

 

Ma solo nel 1973, con la pubblicazione del documento pastorale ‘La Chiesa e il mondo rurale italiano’, i vescovi italiani hanno assunto questa giornata come occasione opportuna di riflessione ed evangelizzazione dell’intera chiesa locale: “Si curi la Giornata del Ringraziamento in modo da renderla significativa per l’intera Chiesa particolare, oltre che occasione propizia per l’evangelizzazione del mondo rurale”. Nel 2005 la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace ha ritenuto opportuno aggiornare il documento del 1973 con la nota ‘Frutto della terra e del lavoro dell’uomo. Mondo Rurale che cambia e Chiesa in Italia’.

A questa giornata collaborano le associazioni di ispirazione cristiana che operano nel mondo rurale: Acli Terra, Coldiretti, Fai Cisl, Feder.Agri-Mcl, Ugc Cisl. Ed ogni anno la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace offre un tema su cui meditare; quest’anno il tema scelto, ‘Solo con Dio c’è futuro nelle nostre campagne!’, riecheggia il viaggio in Germania di papa Benedetto XVI: “Ringraziare è sempre un gesto alto e bello, che nobilita chi lo compie. Per noi è un atto doveroso, soprattutto al termine di un anno agricolo segnato dalle conseguenze di una grave crisi economica e finanziaria, ma anche gravido di quella speranza che sgorga dal primato che riconosciamo a Dio solo. Per questo, abbiamo scelto come titolo di questa Giornata un’espressione evocativa, che ci  rimanda al dialogo serrato che il Papa Benedetto XVI ha sviluppato nel suo recente viaggio in Germania: ‘Solo con Dio c’è futuro’, anche nelle nostre campagne!

Solo con Dio, infatti, c’è il gusto del lavoro. Solo con lui il sudore della fronte è asciugato da mani solidali. Dio entra così nelle nostre fatiche, si fa compagno di strada di ogni nostro passo, verso mete di luminosa speranza… Quando, invece, non c’è Dio nella vita delle nostre campagne, anche il pane non solo non ci sazia, ma anzi si trasforma in pietra, pesante e rude. Quando viviamo nell’egoismo, nella chiusura del cuore e delle mani, nel latifondo e nei respingimenti, nell’inquinamento delle terre, nella speculazione sul grano, nel lavoro nero degli immigrati, il nostro pane diventa pietra e serve a innalzare muri tetri e invalicabili. Al contrario, se con la forza del Vangelo e la chiarezza della dottrina sociale della Chiesa sapremo porre Dio al vertice di ogni nostra fatica, allora ogni lavoro diverrà pane che sazia, le nostre mani si apriranno all’accoglienza fraterna e gli immigrati saranno accolti e rispettati nella loro dignità di persone”.

E, concludendo il messaggio, i vescovi sottolineano che occorre aiutare i giovani, che vogliono essere imprenditori agricoli, perché il ‘lavoro è fatto per l’uomo’, e rilanciare la cooperazione, ‘perla di autentica crescita in tante terre d’Italia’. Mentre don Claudio Vezzoli, consigliere regionale della Coldiretti Lombardia, ha commentato il messaggio dei vescovi italiani: “E’ un discorso che riguarda ciascuno di noi in quanto impegnati a realizzare il disegno divino di governare il mondo nello stile della gratuità, con santità e giustizia….

Ildegarda di Bingen, la santa tedesca nota agli studiosi per la musica corale e per la miniatura, nel suo ‘Libro della medicina semplice’ ed in quello relativo alle ‘Cause e cure dell’infermità’, aveva consegnato al suo tempo la grande esperienza acquisita nell’ambito delle terapie naturali, di cui oggi si è riscoperta l’efficacia. Colpisce, a distanza di secoli, la sua consapevolezza del ‘rischio ecologico’ da lei interpretato come un rischio anche per la salvezza spirituale: ‘L’aria è così sporca che gli uomini non osano neppure respirare a pieni polmoni e il verde vien meno, a causa della follia di chi insegue solo il proprio piacere e poi rimprovera a Dio di non farsi mai vedere’. Sembrano parole scritte qualche anno fa!”.

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