Il Papa:chi crede spera, senza Cristo si cade nel nichilismo inconsapevole


Commentando le letture il Papa ha detto che “la fede nella morte e risurrezione di Gesù Cristo segna uno spartiacque decisivo” spiegando come “la religione dei greci, i culti e i miti pagani, non erano in grado di gettare luce sul mistero della morte, tanto che un’antica iscrizione diceva: «In nihil ab nihilo quam cito recidimus», che significa: «Nel nulla dal nulla quanto presto ricadiamo». Se togliamo Dio, se togliamo Cristo, il mondo ripiomba nel vuoto e nel buio. E questo trova riscontro anche nelle espressioni del nichilismo contemporaneo, un nichilismo spesso inconsapevole che contagia purtroppo tanti giovani.” Spiegando la parabola della dieci “ragazze invitate ad una festa di nozze, simbolo del Regno dei cieli, della vita eterna “ il Papa spiega che Gesù “insegna una verità che ci mette in discussione”. Che cosa simboleggia l’olio che le ragazze stolte non hanno nelle lampade?
“Sant’Agostino e altri antichi autori vi leggono un simbolo dell’amore, che non si può comprare, ma si riceve come dono, si conserva nell’intimo e si pratica nelle opere. Vera sapienza è approfittare della vita mortale per compiere opere di misericordia, perché, dopo la morte, ciò non sarà più possibile. Quando saremo risvegliati per l’ultimo giudizio, questo avverrà sulla base dell’amore praticato nella vita terrena. E questo amore è dono di Cristo, effuso in noi dallo Spirito Santo. Chi crede in Dio-Amore porta in sé una speranza invincibile, come una lampada con cui attraversare la notte oltre la morte, e giungere alla grande festa della vita.” Il Papa ha concluso chiedendo a Maria “Sedes Sapientiae,” di imparare “a vivere e morire nella speranza che non delude.”