I romanzi “biografati” di De Wohl

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Attila, l’imperatrice Elena, madre di Costantino, santa Caterina da Siena, san Tommaso, don Giovanni d’Austria – l’eroe della battaglia di Lepanto – e molti altri ancora: tutti vivi, come personaggi di romanzi meravigliosi e terribili, ma non inventati, sovrapponendo la propria fantasia alla realtà storica. Si può fare? Se si leggono i libri di Louis de Wohl si comprende come sia possibile, come sia riuscito a creare una sorta di unicum letterario, il romanzo “biografato”, non la biografia romanzata, scritto con passione ma con rispetto per la verità storica e, soprattutto, per la verità interiore dei protagonisti Senza rinunciare ad un’alta qualità di scrittura. De Wohl è stato uno scrittore molto amato nel periodo tra le due guerre mondiali e anche negli anni Cinquanta. Poi, almeno in Italia, è praticamente scomparso dagli scaffali delle librerie. Ma ci ha pensato don Luigi Giussani, nel curare la collana “I libri dello spirito cristiano” della Rizzoli , a riproporlo al grande pubblico, dando la possibilità così di riscoprire un “piccolo grande classico” del Novecento.

Lo scrittore nacque a Berlino il 24 gennaio 1903 e visse la giovinezza in Germania. I suoi romanzi sono stati tradotti in dodici lingue. Essendo oppositore del nazismo fuggì nel 1935 e si recò in Gran Bretagna, dove durante la seconda guerra mondiale divenne capitano dell’esercito britannico. Scriveva in inglese ed ebbe grande popolarità soprattutto negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo grazie alle numerose traduzioni e riduzioni cinematografiche. Negli ultimi anni della sua vita ricevette da parte di Papa Giovanni XXIII il titolo di Comandante dell’ Ordine dei Cavalieri di Gregorio Magno. Morì a Lucerna il 2 giugno 1961. I suoi romanzi sono stati tradotti in dodici lingue. Tra i vari titoli pubblicati ce ne sono un paio che davvero ci hanno colpito ed emozionato. “L’albero della vita” racconta con precisione storica e straordinaria profondità psicologica le vite di san’Elena, di suo marito Costanzo e del figlio Costantino il Grande, che tanta parte avrà nella trasformazione epocale dell’impero romano, in quell’epoca tumultuosa del l IV secolo d.C. Ci sono descrizioni vivide di battaglie, viaggi, scontri, ma anche i sentimenti più profondi e il percorso di fede di Elena, le sue vittorie e le sue sconfitte, il suo sguardo poetico e trasformato sulla realtà.

“La mia natura è il fuoco” è stata considerata : una delle sue più grandi opere. Narra della vita di Santa Caterina da Siena e di come, accettando la sua vocazione, riesca a convincere il Papa a tornare a Roma, chiudendo così il famoso “esilio avignonese”. In “Attila, la tempesta d’Oriente” si scopre un personaggio di cui si è sempre conosciuto l’aspetto leggendario di uomo violento e feroce, legato, soprattutto al famoso episodio in cui Attila, re degli Unni, invadendo l’Italia con il suo esercito devastatore, viene fermato alle porte di Roma da papa Leone I .

Ma quello che viene dipinto è un vero e proprio arazzo dagli splendidi colori che ritrae gli intrighi nelle corti dell’impero romano d’Oriente e Occidente, una passionale storia d’amore e i percorsi interiori dei vari protagonisti e, secondo de Wohl, nonostante i duri verdetti della Storia, spesso i veri vincitori sono coloro che soccombono ai più forti, ma sono coerenti con le loro scelte di fede e di vita. Una logica controcorrente, oggi più che mai, ma proprio per questo profondamente educativa.

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