Auxilium: un laboratorio di cultura e umanità

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La realtà pontificia universitaria romana è un mosaico di identità religiose. A parte le Pontificie “Lateranense” e “Urbaniana” che sono – in forma diversa – diretta espressione della Santa Sede, le altre realtà accademiche riflettono appieno gli Istituti e le Congregazioni religiose che li hanno fondati. Tra queste la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” che, da poco più di quaranta anni (1970), risulta canonicamente eretta presso l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. L’educazione è, quindi, al centro dell’istituzione salesiana che attraverso una prospettiva interdisciplinare, approfondisce i problemi dell’infanzia, della fanciullezza e dell’adolescenza, con speciale attenzione a quelli della donna. Girando per i corridoi della Facoltà sono molteplici gli elementi che saltano all’occhio. Innanzitutto i colori degli abiti delle religiose che non appartengono soltanto al carisma salesiano ma anche a molti altri istituti. Poi la freschezza dei giovani laici che arricchiscono la piccola istituzione accademica, i cui docenti sono Figlie di Maria Ausiliatrice ma non solo.

Un altro aspetto è l’attenzione alla ricerca scientifica in materia di educazione. Lo dimostra l’edizione della Rivista di Scienze dell’Educazione, che intende proprio partecipare al dibattito culturale nell’ambito delle discipline educative ospitando quadrimestralmente studi, discussioni e recensioni. E la dimensione educativa non poteva non essere anche al centro dell’iniziativa che lo scorso 25 ottobre ha inteso celebrare l’inaugurazione dell’anno accademico 2011-2012. Un evento in pieno stile salesiano a partire da colui che ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica: Enrico dal Covolo che prima di essere un vescovo e reggere la Pontificia Università Lateranense è un religioso salesiano. «Permettete anzitutto che io mi presenti a voi – ha ribadito dal Covolo durante l’omelia – come un fratello salesiano, che condivide con voi, fino alla sofferenza, la passione educativa di san Giovanni Bosco e di santa Maria Domenica Mazzarello».

Il presule ha, poi, motivato il suo richiamo alla sofferenza ricordando gli eventi violenti che hanno caratterizzato Roma nelle scorse settimane: «è l’amarezza di un educatore, che vede sfociare una protesta, un’“indignazione che ha certamente dei fondamenti plausibili; è l’amarezza e lo sconforto di chi vede sfociare questa protesta in una cieca e assurda violenza, nella quale perfino i minorenni sono protagonisti: ma allora – si è chiesto il vescovo – i genitori hanno finito di fare i genitori? I professori sono davvero dei buoni maestri? I gruppi di aggregazione giovanile educano alla vita buona? Le varie “agenzie educative” interagiscono tra loro con progetti validi, sostenibili? Comunque si risponda a questi interrogativi, – ha aggiunto – dobbiamo riconoscere che la cosiddetta “emergenza educativa” interpella sempre di più la nostra società e la nostra cultura».

Una riflessione sullo «spreco del futuro» e sui «giovani tra abbandono e ricerca di senso» è stata al centro della prolusione del Presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara che ha ribadito come «in questi ultimi anni ci siamo impegnati sino allo spasimo nel consumo, nella dissipazione, nello spreco. E abbiamo sprecato risorse, intelligenze, opportunità e insieme una buon parte del futuro delle giovani generazioni. Dobbiamo cambiare rotta perché dallo spreco al furto di futuro il passo è breve». All’inaugurazione, oltre alla Preside della Facoltà Pina Del Core, ha partecipato anche Yvonne Reungoat, madre generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice e Vice Gran Cancelliere dell’Auxilium che ha individuato nell’internazionalità e nell’interculturalità due tra le caratteristiche distintive di un’istituzione accademica che intende proporsi come un laboratorio culturale e scientifico ma anche come luogo privilegiato di umanità e comunità.

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