Vocation Expo della GMG. Le proposte vocazionali in fiera

Exibition Centre di Sydney. Nella Hall 1 del grande centro espositivo nel cuore di Darling Harbour, tra i grattacieli della metropoli e la baia, c’è il “Vocation Expo”, il centro delle vocazioni. Stand ovunque, ma non commerciali. Qui gli ordini religiosi e il clero diocesano si fanno conoscere, ma soprattutto fanno una proposta.
“Siamo qui per dare il messaggio che ancora oggi l’annuncio del Vangelo è attuale e ci sono tantissime persone di tutte le nazioni e razze che si sono dedicate a questa vita, che si son dedicate a rispondere completamente al Vangelo”, spiega Suor Mary la Bruna, pastorella della famiglia Paolina, nata in Sicilia ma immigrata a Melbourne a 12 anni, con tanto di adesivo “God is love” sulla giacca.
“Si, dobbiamo dirlo a tutti – risponde quando gli si chiede il perché dell’adesivo – La buona novella consiste nell’annuncio che Dio è amore”. Ma i giovani accolgono questa proposta? “Si, con cuore aperto –risponde – perché sono ragazzi che amano la vita, amano se stessi, amano conoscere l’inizio e la fine della vita vera”. Ma non sempre la realtà è come la si vorrebbe. “C’è una crisi grandissima delle vocazioni in giro, soprattutto nel mondo economicamente avanzato, soprattutto in Australia, ma non ci fa paura… Attraverso la crisi si cresce”.
Perché si può fare di più. “Una delle strategie è quella di rendersi sempre più visibili, umili, ma visibilmente apparenti, che c’è gente che abbraccia il Vangelo. Questa è una scelta vincente per chi lo abbraccia come vocazione”. In fondo alla hall c’è un palco. Si suona soprattutto musica cristiana. “Sta suonando Rob Galea – dice una teen ager seduta sotto il palco, blue jeans e bandana GMG – E’ famosissimo qui.” “Amiamo la sua musica – conferma l’amica – E’ molto bello che ci parli così. Sai, lui sta per diventare sacerdote.”

Il Vocation Expo della GMG (Foto Salvatore Scolozzi/Korazym.org)
Tra gli stand degli ordini del mondo, tra le brochure e i canti dell’Ordine di Malta, c’è anche quello del centro San Lorenzo. “Siamo qui per far sapere a tutti i giovani che a Roma c’è un centro pronto ad accoglierli”, dice Roseline, francese. “Abbiamo la croce della GMG, di cui diffondiamo il significato – spiega – Ci teniamo soprattutto alla preghiera, ma anche alla testimonianza di giovani cristiani. Molti conoscono il centro e la croce. Altri scoprono che a Roma c’è un centro dove proviamo ad avere la GMG ogni giorno. E’ una casa per tutti”.
E cosa vuol dire avere la GMG ogni giorno? “Vuol dire avere un ambiente di preghiera e di adorazione, dove incontrare la Chiesa e i giovani del mondo”. Sul banchetto anche le immaginette di Pier Giorgio Frassati, patrono della GMG, il cui corpo è stato trasferito da Torino a Sydney. “Siamo molto legati a Frassati – spiega Roseline – E’ il patrono che ci ha dato Giovanni Paolo II, quando ha aperto il centro. E la cosa eccezionale è che ora anche lui è patrono della GMG”.