Il pellegrinaggio è sostegno vitale:il Papa inaugura la casa degli australiani a Roma
Dalla Chiesa noi riceviamo “le radici e le ali”, ossia la fede degli apostoli” e “la grazia dello Spirito Santo”. Lo ha detto il Papa inaugurando a Roma mercoledì pomeriggio, su invito del card. George Pell, arcivescovo di Sidney, la “Domus Australia”, nuovo centro di accoglienza per i pellegrini provenienti da quel continente. Una breve cerimonia intima e preparata con cura che si è svolta nella cappella della Domus che sarà il cuore della casa di accolglienza. A fare gli onori di casa il cardinale di Sydney che ha salutato il Papa e introdotto coloro che si sono occupati del grande lavoro di restauro dell’ ex casa dei Maristi che ora è il centro di accoglienza per gli Australiani a Roma.
Dopo aver richiamato la calda accoglienza riservatagli a Sidney in occasione della Gmg del 2008, e la figura della prima santa australiana Mary MacKillop, Benedetto XVI ha sottolineato il valore del pellegrinaggio alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo per rafforzare “le radici della fede” che, ha precisato, “sono fonte di sostegno vitale”. In questo senso, nella “Domus Australia” i pellegrini a Roma dovrebbero “sempre sentirsi a casa”. “Ma le radici – ha avvertito il Pontefice – sono solo una parte della storia. Secondo un detto attribuito a un grande poeta del mio Paese, Johann Wolfgang von Goethe, vi sono due cose che i figli dovrebbero ricevere dai loro genitori: le radici e le ali. Dalla nostra santa Madre, la Chiesa, anche noi riceviamo sia le radici sia le ali: la fede degli Apostoli, tramandata di generazione in generazione, e la grazia dello Spirito Santo, trasmessa soprattutto attraverso i sacramenti della Chiesa”. Di qui l’auspicio che i pellegrini a Roma “ritornino in patria rinnovati e rafforzati nella fede, e sostenuti dallo Spirito santo”. Il centro è stato fondato da un certo numero di diocesi australiane, come Sydney, Melbourne e Perth, Lismore e Sandhurst ed altre ancora.
La casa è provvista di una sala conferenze, vicino alla cappella intitolata al cardinale Knox, modernissima e dotata della più aggiornata tecnologia informatica. Credo sarà un polo d’attrazione per gli australiani che passano per Roma, e non soltanto per persone di fede cattolica. Nel corso dei lavori di ristrutturazione si sono trovati reperti che risalgono al I secolo. Nel cortile, dove il Papa si è recato per benedire una iscrizione commemorativa, è visibile la pavimentazione di duemila anni fa, che è stata protetta e sistemata dopo un accuratissimo restauro. Sotto una delle ali dell’edificio è ancora visibile l’antico impianto fognario che porta al Tevere, anch’esso risalente a duemila anni fa.