In versi, il presente di Dio
Cari amici lettori,
con molta gioia vedo nascere oggi, insieme a voi, un piccolo spazio di Korazym.org dedicato alla poesia. È lo spazio in cui ogni giorno lascerò, per ciascuno di voi, pochi, brevissimi versi.
Haiku: così la tradizione letteraria giapponese chiama le poesie che leggerete in questa rubrica nei giorni a venire. Tre versi, diciassette sillabe, a cui consegnare la visione di una bellezza naturale che è qui ed ora e in ogni momento dell’esistenza, sotto il nostro sguardo. Una poesia semplice e umile, che esiste solo per custodire la preziosità di un attimo di vita feriale.In questi giorni, pensando alla pubblicazione ormai prossima, la direzione ha proposto di presentare i miei versi insieme a brevi note di lettura. Ho chiesto all’amica Cristiana Caricato di occuparsene, e così – da pochi haiku e dalla sua penna straordinaria – sono nate parole di una bellezza struggente, che mi hanno commosso e onorato. Grazie, quindi, a Cristiana e tutta la Redazione: il loro entusiasmo ha il calore dell’amicizia.
Una luce speciale, poi, è racchiusa nel nome che ho voluto chiedere per questa rubrica: “Il momento presente”. Sono certa che molti di voi, leggendo le pagine del Card. Francois-Xavier Nguyen Van Thuan, abbiano potuto meditare, come me, la grandezza del “momento presente”.
È il tempo della santità: “Per te, il momento più bello è il momento presente (cf Mt 6, 34; Gc 4, 13-15). Vivilo appieno nell’amore di Dio. La tua vita sarà meravigliosamente bella se è come un grande cristallo di milioni di tali momenti. Vedi come è facile?” (F.X. Nguyen Van Thuan, Il cammino della speranza, Ed. Città Nuova, 1992, n.997)
Ebbene, dal Card. Van Thuan prende il nome questa rubrica, e a lui desidero dedicarla.
Buona lettura, amici!