Mons: Bizzetti invita a sostenere i progetti in Anatolia

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“Cari Amici, il Signore con voi! Attualmente in Turchia sono presenti decine di migliaia di profughi e rifugiati, scappati a causa dei conflitti che insanguinano il Medio Oriente. Solo per farvi un esempio, al momento (novembre 2015) sono registrati presso il Vicario Patriarcale dei Caldei a Istanbul circa 40.000 fratelli iracheni in fuga da Bagdad, Mosoul ed Erbil. Le loro condizioni sono molto precarie, da tutti i punti di vista. E’ urgente aiutare questi cristiani a restare là dove si trovano perché, finita la guerra, potranno tornare con facilità nelle loro città.

Se non ricevono sostegno infatti, saranno costretti a scappare per lo più in Europa, a rischio di molte vite e con tutti gli ulteriori problemi che conseguono all’arrivo nel continente europeo. Non possiamo permettere che il Medio Oriente, culla del Cristianesimo, si svuoti della presenza cristiana, preziosa anche per gli equilibri sociali della regione. Inoltre, con un contributo ragionevole, lì si può fare molto, dato il tenore di vita notevolmente più basso. In Europa, con la stessa cifra si realizza poco.

In questo spazio vi verranno comunicati via via i micro progetti e le azioni ponte di solidarietà che come Vicariato di Anatolia attiveremo sul territorio. Tengo a precisare che non ci serviremo di collaborazioni esterne o intermediazioni: questo per non avere alcuna spesa aggiuntiva e garantire che le donazioni ricevute vadano interamente alle persone da aiutare. Vi ringrazio e Vi benedico a nome di queste famiglie cristiane povere, cioè a nome di Gesù Cristo”:

così ha scritto mons. Paolo Bizzeti, vescovo di Anatolia e presidente di ‘Amici del Medio Oriente Onlus’, che ha fondato 20 anni fa, presentando i quattro progetti che sostengono le popolazioni cristiani di quel territorio: Progetto Carbone; Aiuta chi vuol santificare le feste; Ospita il forestiero; Ho avuto fame. La sua diocesi è grande quasi come l’Italia e la presenza cristiana è piccola ma significativa, inoltre avendo la diocesi sede a 30 Km dal confine con la Siria, accoglie migliaia di cristiani rifugiati a causa della guerra.

Per aiutare questi cristiani a rimanere in quelle terre, culla del cristianesimo, e non fuggire in Europa c’è bisogno di offrire accoglienza, generi di prima necessità, ma anche luoghi dove possano pregare e vivere le festività cristiane per trovare sollievo e conforto spirituale, di cui necessitano come del resto.

Il progetto ‘Carbone’ ha l’obiettivo di garantire il riscaldamento per l’autunno-inverno 2015-2016 a nuclei familiari di profughi iracheni presenti attualmente in Cappadocia, territorio di competenza del Vicariato dell’Anatolia, scappati da Bagdad, Mosoul ed Erbil; le loro condizioni sono molto precarie, perché vivono in tende su un altipiano alto mt. 1100 in pieno inverno con temperature rigide.

Il progetto ‘Aiuta chi vuol santificare le feste’ vuole garantire l’affitto di locali ad uso liturgico per i profughi iracheni presenti attualmente nel territorio di competenza del Vicariato dell’Anatolia, in occasione delle tre solennità principali dell’anno, Natale, Pasqua e Pentecoste:

“Purtroppo il Vicariato non è nelle condizioni di soddisfare tutte le esigenze attraverso spazi di proprietà; per circa 1500 persone si rende necessario affittare saloni. I fondi che per un paio d’anni il Vicariato ha assegnato a coprire le spese di affitto sono finiti. Unica possibilità è attingere alla solidarietà dei singoli cristiani, delle comunità e delle associazioni cattoliche all’estero, dal momento che questo tipo di finanziamento non può essere erogato dalle varie organizzazioni internazionali che si occupano di rifugiati”.

Il progetto ‘Ospita il forestiero’ è a favore di donne siriane rimaste vedove e fuggite a Iskenderun, che è sede della cattedrale e dell’episcopio, a pochi chilometri dal confine siriano: tra i rifugiati, i cristiani sono quelli più penalizzati e tra questi, quelli maggiormente esposti ad ogni rischio e povertà sono le donne vedove.

Il Vicariato ha perciò deciso di impegnarsi a pagare l’affitto per sei donne vedove con i propri figli: “Tra i poveri, proprio come ai tempi della Bibbia, la donna vedova è una delle categorie più deboli e marginalizzate. Ancora oggi il Signore ci interpella per essere complici nel Suo piano di salvezza e operatori di giustizia. Contrastiamo la ‘cultura dello scarto’ aiutando queste donne con i loro figli a ripartire!”, ha scritto mons. Bizzetti.

Infine l’ultimo progetto, ‘Ho avuto fame’, collegato al precedente, consiste nel distribuire pacchi alimentari a 50 famiglie numerose (soprattutto cristiane) con figli piccoli, senza padre oppure malato o disabile. Riprendendo l’esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’ mons. Bizzetti invita i cristiani a lasciarsi coinvolgere dalla misericordia:

“Per la Chiesa l’opzione per i poveri è una categoria teologica prima che culturale, sociologica, politica o filosofica. Dio concede loro ‘la sua prima misericordia’. Questa preferenza divina ha delle conseguenze nella vita di fede di tutti i cristiani, chiamati ad avere ‘gli stessi sentimenti di Gesù’ (Fil 2,5). Che ciascuno si lasci provocare e coinvolgere da queste parole, dalla Parola!”

Le donazioni possono essere effettuate con un bonifico sul conto corrente n. 4321957 intestato a Amici del Medio Oriente Onlus c/o Banca Monte de Paschi di Padova, via III Febbraio – IBAN: IT 14 U 01030 12150 000004321957, specificando la causale del progetto.

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