Chi vuole cacciare i cristiani dall’ Egitto?


I copti sono scesi in piazza per protestare contro una strategia che in tanti considerano volta ad eliminare definitivamente la presenza dei cristiani in Egitto; davanti al governatorato di Bani Suef (Aswan) chiedono la ricostruzione della chiesa di Merinab e le dimissioni del governatore. Il messaggio è fin troppo chiaro, dicono alcuni, c’è chi vuole trasformare il territorio egiziano in un regime islamico radicale. Pare siano già centomila gli egiziani di religione copta costretti ad abbandonare il Paese a causa delle persecuzioni religiose. “I copti con i quali siamo in contatto – dichiara ancora p. Giovanni Esti – affermano che nelle loro comunità tutti cercano di scappare all’estero o di ottenere una doppia cittadinanza. È vero che esistono episodi di intolleranza. Ad esempio una ragazza cristiana che cammina a volto scoperto in una strada di un quartiere popolare spesso viene fatta oggetto di insulti da parte dei passanti”. A spingere gli abitanti delle aree più povere del Paese a cacciare i cristiani il gruppo dei salafiti (un movimento integralista che si caratterizza per una rigorosa ideologia apocalittica e il netto rifiuto della cultura occidentale).
I salafiti – maggiormente presenti in Egitto, Siria, Libia, Tunisia, Iraq, Libano – riescono ad imporre ai governi provvisori la loro ideologia basata sulla sharia (la legge coranica) e sulla supremazia dell’islam sulle altre religioni. Nell’Alto Egitto, anche al Cairo ed Alessandria, le parrocchie si svuotano. La gente ha paura e si fa sempre più spazio l’idea che in questi territori non ci sarà più posto per i cristiani.