Inps e “Quartetto nobel” tunisino. La giornata del Papa
“Il riposo, nel linguaggio della fede, è dunque dimensione umana e divina allo stesso tempo. Con una prerogativa unica, però: quella di non essere una semplice astensione dalla fatica e dall’impegno ordinario, ma un’occasione per vivere pienamente la propria creaturalità, elevata alla dignità filiale da Dio stesso”. Il papa parla del riposo e della sua “custodia” all’Inps, l’Istituto nazionale di Previdenza sociale. Durante l’udienza di questa mattina in piazza San Pietro il Papa dice che la pensione è un diritto e condanna il lavoro nero.
“Siete chiamati- ha detto Francesco – a far fronte a sfide sempre più complesse. Esse provengono sia dalla società odierna, con la criticità dei suoi equilibri e la fragilità delle sue relazioni, sia dal mondo del lavoro, piagato dall’insufficienza occupazionale e dalla precarietà delle garanzie che riesce a offrire”.
In mattinata il Papa aveva incontrato il quartetto tunisino “Nobel per la pace” 2015. Siete degli “artefici di pace”, il vostro è un lavoro “fatto con le mani e con il cuore”. Così, secondo quanto riporta la Radio Vaticana, il Papa ha salutato il Quartetto per il Dialogo in Tunisia. Francesco si è congratulato con Mohamed Fadhel Mahfoudh, Abdessatar Ben Moussa, Wided Bouchamaoui e Houcine Abbassi e si intrattenuto con loro per circa 15 minuti.