Juventus benedetta. Una serata tra i vertici (bianconeri) del Vaticano.
Quando era arcivescovo di Genova, andava spesso e volentieri in radio a commentare le partite della sua Juventus. Ora che è cardinale e segretario di Stato, si sarà mangiato le mani per gli impegni dovuti al suo incarico che gli hanno impedito di partecipare alla cena in onore della Juventus, ieri sera a Palazzo della Cancelleria. Ma Tarcisio Bertone non ha voluto mancare perlomeno in spirito. E ha mandato un messaggio che è stato letto da monsignor Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato. “La Juventus – scrive Bertone – è presente fin dalla mia infanzia, in tutte le curve della mia vita. Una benedizione sulle vostre famiglie, sul tecnico Conte e il presidente Agnelli. E l’augurio del raggiungimento dei risultati che sono quelli della storia della nostra Juventus”.
In Vaticano non si possono creare organizzazioni private come gli Juventus Club. Così ci sono gli amici della Juventus, formalmente un gruppo di amici, in pratica il club bianconero più esclusivo del mondo. Hanno pensato di organizzare una cena con il presidente Andrea Agnelli, l’amministratore delegato Beppe Marotta e il tecnico Antonio Conte. Hanno scelto come luogo Palazzo della Cancelleria, tra Piazza Navona e Campo dei Fiori. Hanno coinvolto nell’organizzazione lo Juventus Club di Montecitorio, guidati dall’onorevole Paniz, e lo Juventus Club Rai, che annovera tra i suoi membri niente meno che il presidente Galimberti. E sono partiti così trecento inviti per una cena riservata in Vaticano, nella sala Vasari del Palazzo della Cancelleria.
Una cena che vuole essere di buon auspicio, dato che i risultati di inizio campionato della Juve sono – a detta di Bertone – “incoraggianti”. All’ultimo momento, dà forfait l’allenatore della Juve Antonio Conte, vittima di un attacco influenzale. Al suo posto, arriva l’attaccante Alessandro Matri.
All’ingresso due grandi bandiere: una bianconera, l’altra bianca e gialla. È la terza volta che i vertici juventini e quelli (bianconeri) della Santa Sede si incontrano, ma per la prima volta è avvenuto ieri in un palazzo vaticano. Ventinove bandierine bianconere a segnalare sullo scalone gli scudetti rivendicati dai tifosi — ad organizzare il “club” è Mario Scola, commissario della Gendarmeria – una gigantesca torta con un bel “29” a chiarire il concetto, e trecento invitati, compresi tra gli altri il direttore dell’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, il vescovo reggente della Prefettura della Casa pontificia Paolo De Nicolò e vari monsignori di Curia, assieme a una quantità di gendarmi e dipendenti vaticani, e i membri dello Juventus Club Rai e lo Juventus Club Montecitorio.
Nonostante l’inizio “incoraggiante”, i tifosi non vogliono nemmeno nominare la parola scudetto. Chiarisce Andrea Agnelli, il presidente: “È stato un anno e mezzo duro e impegnativo. Giorno dopo giorno stiamo costruendo una squadra capace di competere ai livelli che la storia le ha assegnato. Quest’anno, ciliegina sulla torta, si è aggiunto Antonio Conte. E tutti quanti vogliamo una cosa sola: vincere”.