Il cardinale Sgreccia a Pompei per la Supplica: imparare da Maria ad accettare la vita
“Dal 14 ottobre 1883 la Supplica, che reciteremo al termine della celebrazione, composta dal Beato Bartolo Longo e definita “Atto d’amore alla Vergine”, viene a risuonare su questa piazza, due volte ogni anno: l’8 maggio e nella prima domenica d’ottobre, come un appuntamento solenne e coinvolgente, “l’ora del mondo” come la chiamò il Beato.” Il Cardinale Elio Sgreccia, Presidente emerito della Pontificia accademia per la Vita, ha salutato così oggi a Pompei l’appuntamento di ottobre con la preghiera a Maria. Una omelia dedicata all’ Amore di Maria che è la scuola per il nostro amore quotidiano. “Il Bell’Amore di Maria è Gesù stesso. Quel Gesù, Figlio Suo e Figlio dell’Eterno Padre, è l’Amore più Bello, l’Amore che si è donato come testimone dell’Amore di Dio per l’uomo sulle braccia di Maria.” Il cardinale ha parlato dell’amore che si manifesta in più dimensioni.
“Ma- si chiede- a quali condizioni questo molteplice amore è bello? Come possiamo costruire questo amore bello, pulito e ricco in tutte le sue manifestazioni? Non mi soffermo a descrivere la catastrofe e la bassezza in cui talora viene trascinato oggi l’amore sponsale: dalle divisioni, dalle violenze, dalle separazioni, dai tentativi innaturali di sostituzione all’amore casto e fecondo del matrimonio dell’uomo e della donna, in vista della unione perenne degli sposi e della procreazione dei figli, con altre forme innaturali e ideologiche; non voglio fermarmi a sottolineare le difficoltà, motivate spesso per povertà di mezzi e per povertà spirituale, in ordine all’accoglienza dei figli. Con l’amore con cui Maria guarda il suo Figlio, ogni sposa dovrebbe attendere e accogliere il proprio figlio. Sono 110598 in questa Regione, nella sola Campania, i figli rifiutati e soppressi ogni anno nei vostri ospedali secondo l’ultimo censimento. Non voglio insistere su tutte quelle industrie e imprese che fanno del sesso, e del corpo umano commercio e mezzo di dominio e di guadagno. Ai legami di amicizia si sono spesso sostituite le organizzazioni a delinquere . Per rinnovare l’amore umano, tutte le manifestazioni dell’amore (quello sponsale, quello parentale, quello di amicizia, quello di consacrazione), devono essere pulite, sane; devono essere congiunte con la sorgente del Bell’Amore, che è Cristo offerto a noi da Maria, comunicato a noi dalla Chiesa.
Siamo chiamati a fare coraggiosi cambiamenti e trasparenti conversioni: senza l’amore vero, pulito e sano non può vivere né la società, né la famiglia, né la Chiesa. Dobbiamo cominciare da qui: ravvivare l’amore cristiano, l’amore cristiano che nasce dalla Santissima Trinità, Gesù l’ha rivelato e testimoniato con il dono di sé e lo ha donato alla Chiesa con lo Spirito Santo; è l’Amore quello di cui Maria fu ripiena fin dal concepimento e che noi abbiamo ricevuto nel Battesimo e in tutti i Sacramenti.” Il cardinale Sgreccia ha anche ricordato la bellissima omelia mariana di Papa Bendetto XVI in Germania: “Il vero sviluppo della persona, non si compie nell’autorealizzazione che oggi viene proposta come modello della vita moderna, ma che può facilmente mutarsi in una forma di egoismo raffinato. Al contrario è piuttosto l’atteggiamento del dono di sé che si orienta verso il cuore di Maria” .