Belletti: la famiglia bene della società

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Particolarmente interessante è il Capitolo II della Parte I dell’Instrumentum Laboris del Sinodo sulla famiglia, appena apertosi, dal titolo ‘La famiglia e il contesto socio-economico’, in cui si afferma: “La famiglia resta ancor oggi, e rimarrà sempre, il pilastro fondamentale e irrinunciabile del vivere sociale. In essa infatti convivono differenze molteplici, attraverso le quali si stringono relazioni, si cresce nel confronto e nella mutua accoglienza delle generazioni.

Proprio così la famiglia rappresenta un valore fondante e una risorsa insostituibile per lo sviluppo armonico di ogni società umana, secondo quanto afferma il Concilio nell’enciclica ‘Gaudium et Spes’: ‘La famiglia è una scuola di umanità più ricca… è il fondamento della società’. Nelle relazioni familiari, coniugali, filiali e fraterne tutti i membri della famiglia stabiliscono legami saldi e gratuiti, nella concordia e nel rispetto reciproco, che permettono di superare i rischi dell’isolamento e della solitudine.

Si sottolinea che, essendo la famiglia protagonista dell’edificazione della città comune e non una realtà privata, sono necessarie politiche familiari adeguate, che la sostengano e la promuovano. Inoltre, si suggerisce di considerare il rapporto tra welfare e azione compensativa della famiglia. Rispetto a politiche familiari e a sistemi di welfare inadeguati, tale azione compensativa ridistribuisce risorse e compiti per il bene comune, contribuendo a riequilibrare gli effetti negativi della disequità sociale”.

Partendo da questo capitolo ‘economico’ il prof. Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, direttore del Cisf e consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha sviluppato un importante commento a questo capitolo: “E’ una lettura da consigliare a tutti coloro che vogliono farsi un’idea veritiera dei temi del Sinodo, e che non si fidano delle riduzioni ideologiche di troppi media e opinion leaders”.

Belletti ha apprezzato l’ ‘attento e puntuale lavoro di avvicinamento alla realtà’ presente nel testo: “La bellezza della famiglia, il suo essere una Buona Notizia per l’uomo viene affermato come un valore che illumina non solo gli aspetti più squisitamente ecclesiali o pastorali (la famiglia come costruttrice e protagonista nella vita della Chiesa), ma è il punto di partenza anche per capire il rapporto tra famiglia e società, e la sua capacità di generare bene comune. In altre parole, la famiglia in sé è una risorsa ‘laica’, indispensabile per la costruzione della città degli uomini”.

Ma, proprio in virtù di questo potenziale che racchiude al suo interno, la famiglia oggi è chiamata ad uscire e a testimoniare la sua bellezza, a dialogare con le istituzioni, ad immischiarsi nella società diventando generatrice per essa di bene comune, di vita buona e accoglienza:

“Il testo indica altre sfide, che danno ulteriore concretezza, e che quindi potranno generare maggiore attenzione alla vita quotidiana delle famiglie, durante i lavori del Sinodo: dalla sfida economica a quella della povertà e dell’esclusione sociale per arrivare infine alla sfida ecologica, con una sorta di anticipazione e risonanza della grande questione antropologica, culturale ed economica lanciata da papa Francesco al mondo intero con l’enciclica ‘Laudato Sì’.

Si tratta di sfide di natura globale, di fronte alle quali la singola famiglia sembra condannata ad essere solo vittima, frantumata da ingranaggi più grandi di lei”. Perciò il presidente del Forum fa un grande richiamo alle famiglie, affinchè assumano una seria responsabilità nella società:

“Le famiglie sono per prime chiamate a testimoniare la propria bellezza, diventando così generatrici di vita buona, costruttrici di pace, di legami buoni, di accoglienza (altra parola sottolineata in modo più forte). In una parola, la famiglia deve riscoprirsi soggetto attivo, responsabile, protagonista e costruttore della vita della Chiesa e della società civile”.

In questo senso, riprendendo il decreto sull’apostolato dei laici, ‘Apostolicam Actuositatem’, in cui si afferma che la famiglia è ‘la cellula prima e vitale della società’, l’ ‘Instrumentum Laboris’ al n^ 91 sottolinea che essa “deve riscoprire la sua vocazione a sostegno del vivere sociale in tutti i suoi aspetti.

E’ indispensabile che le famiglie, attraverso il loro aggregarsi, trovino le modalità per interagire con le istituzioni politiche, economiche e culturali, al fine di edificare una società più giusta. La collaborazione con le istituzioni pubbliche non sempre si rivela agevole in tutti i contesti.

Infatti, il concetto di famiglia di molte istituzioni non coincide con quello cristiano o col suo senso naturale. I fedeli vivono a contatto con modelli antropologici diversi, che spesso influiscono e modificano radicalmente il loro modo di pensare. Le associazioni familiari ed i movimenti cattolici dovrebbero lavorare in modo congiunto, al fine di portare all’attenzione delle istituzioni sociali e politiche le reali istanze della famiglia e di denunciare quelle pratiche che ne compromettono la stabilità”.

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