Alfio, il Gesù della Via Crucis della GMG: ”Il teatro per comunicare il Vangelo”

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La Via Crucis è stato uno dei momenti più significativi della Giornata mondiale della gioventù. Ma cosa vuol dire interpretare e quindi raccontare la passione del Signore ai propri coetanei? Ne abbiamo parlato con Alfio Stuto, l’interprete di Gesù. Nato e vissuto a Sydney, 27 anni, madre romana e padre siciliano, è stato in Italia per tre volte. 

Cosa hai provato quando ti hanno detto che avresti interpretato Gesù nella Via Crucis della GMG?
“Quando me lo hanno detto ero paralizzato, ho pianto e dopo tutto ho guardato a Dio e gli ho detto, grazie che mi hai dato quest’opportunità di usare la mia persona per interpretare Gesù. E’ un grande onore”.

Cosa vuoi comunicare ai giovani di tutto il mondo?
“Vorrei che i giovani, ma non solo, imparassero realmente la storia di Gesù, che vuol dire semplicemente imparare ad essere uniti, negli stessi ideali. Detto questo, oggi ci confrontiamo con tante culture e religioni diverse ed è importante la tolleranza”.

Nella rappresentazione della Via Crucis, qual è il confine tra il teatro fine a se stesso e la comunicazione del Vangelo?
“E’ importantissimo il background, quello che c’è dietro a questa rappresentazione. Noi non facciamo teatro, noi usiamo questo strumento per parlare alla gente e per trovare la gloria del Signore. La parte del teatro è veramente piccola, è lo strumento per offrire tutto il nostro lavoro a Dio”. 

Quanto tempo avete provato? Da chi è composto il team?
“Il nostro lavoro è durato quattro mesi. Siamo un gruppo di ottanta persone, tutti volontari e tutti impegnati in percorsi di fede. Siamo molto contenti del nostro lavoro, anche se duro. Speriamo nell’unico risultato finale possibile, parlare della storia di Gesù ai giovani”.

Qual è stato il clima nel gruppo in questo periodo?
“Direi ottimo. All’inizio la maggior parte di noi non si conosceva, ma poi abbiamo fatto molte amicizie. Abbiamo scoperto di avere in comune tante cose: la prima che tutti siamo vicini a Dio, e insieme possiamo glorificarlo”.

Qual è per te il momento più emozionante della Via Crucis?
“Tutta la Via Crucis ha un significato importante, perché Cristo ha sofferto per la nostra salvezza”.

Cosa ti senti di dire a tutti i giovani lontani dalla fede?
“Questa è una storia per tutti quanti, perché alla fine del mondo, ci sarà la vita o la morte. Dobbiamo pensare che tutti siamo chiamati alla salvezza, siamo chiamati a credere in Dio che ci vuole bene e ci ama. Ecco cosa dico a tutti: credete e vivete nella vostra vita questi insegnamenti”.

GMG di Sydney. Tutti gli articoli di Korazym.org

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