Restate saldamente uniti in Cristo. Il Papa sprona la Chiesa di Germania.

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“Rendete piena la mia gioia con l’essere saldamente uniti in Cristo! La Chiesa in Germania supererà le grandi sfide del presente e del futuro e rimarrà lievito nella società se i sacerdoti, le persone consacrate e i laici credenti in Cristo collaborano in unità”. Benedetto XVI esorta la Chiesa di Germania e la Chiesa tutta a riportare la fede al centro della loro missione. Ripartire da Dio per vivere da cristiani nella società. Ripartire dalle comunità, dai parroci vecchio stile. In una parola, riscoprire la fede.  L’aeroporto di Friburgo si è riempito di migliaia di persone sin dalla mattina presto. Vogliono ascoltare le parole del Papa. Che, nei giorni precedenti, non aveva lesinato critiche alla ricca Chiesa tedesca. Ha sostenuto che “le nostre strutture a volte eccedono la fede”. Ha chiesto una conversione dei cuori per ritrovare la vera Chiesa.

 

 

Sono come sempre le letture della Messa ad ispirare il Papa nella sua omelia. Ricorda la preghiera di colletta, che cita Dio onnipotente. Sottolinea che ci sono persino teologi che negano l’onnipotenza di Dio. Se lo fosse – è la loro obiezione – non fermerebbe il male? La risposta è nella libertà della fede, dice Benedetto XVI. “Noi – afferma – siamo lieti e riconoscenti per il dono della libertà. Tuttavia, quando vediamo le cose tremende, che a causa di essa avvengono, ci spaventiamo. Fidiamoci di Dio, il cui potere si manifesta soprattutto nella misericordia e nel perdono. E siamo certi, cari fedeli: Dio desidera la salvezza del suo popolo. Desidera la nostra salvezza. Sempre, e soprattutto in tempi di pericolo e di cambiamento radicale”.

Ma è dalla parabola del Vangelo che si snoda con forza il ragionamento del Papa. Si parla dei due figli inviati dal padre ad andare a lavorare nella vigna. Il primo dice: “Non ne ho voglia”, ma dopo si pente e ci va. Il secondo dice di sì, ma poi non ci va. “Tradotta nel linguaggio del nostro tempo – sostiene il Papa – l’affermazione potrebbe suonare più o meno così: agnostici, che a motivo della questione su Dio non trovano pace; persone che soffrono a causa dei nostri peccati e hanno desiderio di un cuore puro, sono più vicini al Regno di Dio di quanto lo siano i fedeli ‘di routine’,  che nella Chiesa vedono ormai soltanto l’apparato, senza che il loro cuore sia toccato dalla fede”.

Benedetto XVI guarda alla Chiesa di Germania, alle sue tante istituzioni sociali caritative, esprime apprezzamento nei loro confronti. Ma – aggiunge – nello spirito dell’insegnamento di Gesù ci vuole di più: il cuore aperto, che si lascia toccare dall’amore di Cristo, e così dà al prossimo, che ha bisogno di noi, più che un servizio tecnico: l’amore, in cui all’altro si rende visibile il Dio che ama, Cristo”. Ed è qui che ci si deve interrogare sulla profondità della fede. Perché – dice il Papa – “ il rinnovamento della Chiesa, in ultima analisi, può realizzarsi soltanto attraverso la disponibilità alla conversione e attraverso una fede rinnovata”.

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