Dal basso qualcosa si muove per il dialogo ecumenico. Intervista a Jens Schroeter.

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“Al momento, non penso che cattolici e luterani siano in procinto di unirsi nuovamente. C’è un problema di aspettative. Forse il Papa può anche accettare la figura di Martin Lutero, ma non mi aspetto cambiamenti radicali”. Jens Schroeter è docente di Scritture del Nuovo Testamento presso la Humboldt Universitat di Berlino. Dal suo studio si può ammirare con nitidezza la Berliner Dom, la cosiddetta cattedrale di Berlino. È una chiesa protestante, costruita – racconta lui – “ad inizio del ventesimo secolo, così grande e magnificente e con quella cupola perché doveva rappresentare il contraltare della Chiesa di San Pietro a Roma”. I cattolici a Roma, i protestanti a Berlino.

Due realtà che negli ultimi anni sembrano essersi riavvicinate.

 

 

Anche se non ancora teologicamente. “Ci sono ancora molti punti teologici che devono essere definiti, che creano delle distanze – spiega Schroeter – ad esempio il problema del ruolo del Papa e dei sacerdoti, l’interpretazione dell’Eucarestia”. Schroeter però è convinto che qualcosa stia per cambiare, e che siano soprattutto i cattolici ad andare verso il mondo protestante. “Ci sono molti movimenti nella Chiesa cattolica – afferma – che stanno avviando un processo di riforma e ripensamento all’interno della Chiesa stessa, e che sono a noi molto più vicini per temi che sono cruciali nella vita delle persone”. Uno dei temi è stato messo in luce da Martin Schneider, capo della Chiesa evangelica in Germania, dopo la celebrazione ecumenica con Benedetto XVI: la comunione alle coppie miste, un problema molto sentito in Germania, dove il numero di cattolici e protestanti si equivalgono.

 

Eppure, se si guarda ai movimenti di base, “cattolici e protestanti sono molto più vicini. Ci sono movimenti ecumenici, e soprattutto le persone sentono sempre meno le differenze, vivono una vita comune senza sentirsi due mondi divisi”.

Specialmente in una Germania caratterizzata da una forte secolarizzazione, dove sia Cattolici che protestanti, afferma Schroeter, “non giocano un ruolo molto importante, e questo soprattutto a Berlino, una città con le sue peculiarità. La Germania è divisa in zone: vai a Colonia, a Munster, in Baviera, e trovi più cattolicesimo,  ti sposti nella zona di Berlino e il mondo è completamente protestante, vai ad Est nella ex Ddr e quasi tutti vivono senza alcun riferimento religioso, specialmente perché vivevano in uno stato ateistico”. Eppure, dopo l’11 settembre “in molti qui in Germania hanno chiesto per un maggiore impatto della religione nella società, e questo ha in qualche modo caratterizzato tutte le dicussione”.

Ma dopo l’ondata di secolarizzazione, c’è in vista una resurrezione della religione? “Questo è difficile – afferma Schroeter – il fenomeno religioso è diminuito, e ha meno peso nella società. Ma non mi aspetto che diminuirà ulteriormente. La parte filosofica delle religioni può prendere un ruolo di interpretare la realtà differente per quanto riguarda lo sviluppo della Germania. Credo che se ci sarà un incremento del ruolo della religione, sarà soprattutto nel mondo islamico”.

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