I costi della manovra economica: 5700 euro a famiglia

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Gli effetti dell’aumento dell’Iva varato recentemente dal governo italiano con la manovra economica si faranno sentire sul portafoglio delle famiglie per 140 euro in più l’anno. Il calcolo è della Confesercenti, secondo la quale il maggior gettito che arriverà alle casse pubbliche dalle famiglie sarà pari a 3,4 miliardi. Il  70% del peso della manovra graverà sui nuclei familiari. Infine, nel Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia è stato scritto che a luglio il debito pubblico è salito a 1.911,807 miliardi di euro, oltre 10 miliardi di euro in più rispetto a giugno (1.901,874 miliardi).

 

 

Quindi, sommando gli effetti delle manovre economiche di luglio e di Ferragosto, il costo medio a carico di ciascuna famiglia italiana sarà di oltre 5.700 euro (precisamente 5.766), secondo i calcoli  realizzati dalla Cgia di Mestre che ha addizionato le conseguenze economiche delle due manovre fiscali sui nuclei familiari italiani per gli anni che vanno dal 2011 al 2014. Le cifre sono imponenti: il risultato complessivo riferito al quadriennio 2011-2014, sarà pari a 145,17 miliardi di euro. Dividendo l’importo complessivo (145,1 miliardi di euro) per 25 milioni di famiglie italiane, ciascun nucleo dovrà farsi carico di un importo medio complessivo, tra il 2011 e il 2014, di 5.766 euro. Se per l’anno in corso l’aggravio per i bilanci familiari sarà, tutto sommato, abbastanza modesto (quasi 113 euro), la ‘mazzata’ sarà veramente pesante nel 2013 (2.155 euro) e nel 2014 (2.375 euro), anno in cui la manovra complessiva entrerà a regime per un effetto sull’indebitamento di 59,7 miliardi di euro.

Secondo Giuseppe Bortolussi, segretario dell’Associazione mestrina, “il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013 lo otterremo grazie ad un fortissimo aumento delle entrate che rischia di deprimere l’economia del Paese. Infatti, oltre il 67% della sommatoria delle due manovre per il periodo 2011 – 2014 sarà costituita da nuove entrate, per un importo complessivo poco superiore ai 98 miliardi di euro (di cui 95,9 di entrate tributarie). Mentre i tagli alla spesa pubblica saranno pari a 47,1 miliardi di euro, che incideranno per il 32,4% del risultato complessivo”. Anche Pietro Giordano, Segretario Generale di Adiconsum, ha denunciato che “la manovra economica è profondamente iniqua non perché tenta giustamente di mettere ordine nella dissennatezza di una spesa pubblica fuori controllo da decenni, ma perché colpisce gli strati più deboli del nostro Paese e fa cassa agendo su chi da sempre paga le tasse, lavoratori dipendenti prima di tutto, senza fare alcuna differenza tra single e famiglie numerose. Queste ultime, costrette a consumare di più, sono quelle maggiormente penalizzate”.

Mentre il Forum delle Famiglie ha attaccato l’attuale governo per aver ‘colpito’ solo le famiglie, in quanto delle due manovre fiscali del 2011 “la prima ha programmato la stangata per le famiglie. La seconda ci mette il timbro”. Il Forum delle Famiglie ribadisce la propria proposta politica, centrata sul binomio revisione dell’ISEE e introduzione del ‘FattoreFamiglia’. La situazione delle famiglie con figli in Italia non è delle più rosee, a prescindere dalle decisioni di politica economica adottate recentemente, se è vero, come segnala l’Istat (luglio 2011) che l’11% delle famiglie vive sotto la soglia di povertà relativa, ma, precisa il Forum, “se consideriamo le famiglie con 3 o più figli minori questa quota sale al 30,5%. Inoltre il 4,6% del totale delle famiglie vive sotto la soglia di povertà assoluta, ma se consideriamo le famiglie con 3 o più figli minori questa quota sale all’11,9%”.

Dunque in Italia avere 3 figli significa esporsi al grave rischio di povertà. L’impatto della manovra, così come concepita, è valutato dalle associazioni familiari come determinante l’impoverimento di circa un milione di famiglie. La sperequazione della ricchezza nel nostro Paese è tale che il 10% delle famiglie più ricche possiede quasi il 45% dell’intera ricchezza netta delle famiglie italiane. Le decisioni del governo colpiscono soprattutto la famiglia con figli, “sia in maniera diretta con il taglio delle detrazioni per figli a carico, sia in maniera indiretta con l’inevitabile aumento del costo dei servizi alle famiglie (asili, scuole, mense scolastiche, trasporti, …) causati dalla progressiva riduzione dei trasferimenti dello Stato a Regioni e Comuni”.

Anche l’aumento dell’Iva penalizza di più le famiglie con figli: un punto percentuale in più di Iva causa, secondo la valutazione del Forum delle Famiglie, un aumento di spesa mensile pari a 17,05 euro per un nucleo composto da una persona sola con meno di 35 anni, mentre una famiglia composta da un coppia con 3 figli e più pagherebbe ben 29,75 euro, secondo i dati pubblicati dal ‘Sole24Ore’: quasi il doppio di costi in più, mentre ci si aspetterebbe che proprio chi ha figli da accudire venga sostenuto, anziché penalizzato.

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