Il Papa all’ Angelus chiede operai per la evangelizzazione

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“Oggi viviamo in un’epoca di nuova evangelizzazione. Vasti orizzonti si aprono all’annuncio del Vangelo, mentre regioni di antica tradizione cristiana sono chiamate a riscoprire la bellezza della fede. Protagonisti di questa missione sono uomini e donne che, come san Paolo, possono dire: Per me vivere è Cristo.” Il commento di Papa Benedetto XVI alle Scritture della liturgia di oggi è dedicato all’ incontro con Cristo che è “non solo con un personaggio storico, un maestro di saggezza, un leader religioso, ma con un uomo in cui abita personalmente Dio.” Prima della preghiera mariana recitata a Castelgandolfo, il Papa ha ricordato che “Dio è amore, si è fatto uomo in Gesù e con il suo sacrificio ha riscattato l’umanità dalla schiavitù del male donandole una speranza affidabile.”

Commentando le parole di San Paolo “ Per me vivere è Cristo e il morire un guadagno”, Benedetto XVI ha ricordato come fosse un uomo “che riassumeva in sé tre mondi: quello ebraico, quello greco e quello romano. Non a caso- ha proseguito il Papa- Dio affidò a lui la missione di portare il Vangelo dall’Asia Minore alla Grecia e poi a Roma, gettando un ponte che avrebbe proiettato il Cristianesimo fino agli estremi confini della terra.” E il Vangelo, ha concluso il Papa: “ha trasformato il mondo, e ancora lo sta trasformando, come un fiume che irriga un immenso campo.” Per questo servono “operai umili e generosi, che non chiedono altra ricompensa se non quella di partecipare alla missione di Gesù e della Chiesa.”

Nel salutare i tanti gruppi presenti Benedetto XVI ha ricordato che “ ieri a Torino è stato proclamato Beato Mons. Francesco Paleari, della Società dei Sacerdoti di San Giuseppe Cottolengo. Nato a Pogliano Milanese nel 1863, da umile famiglia contadina, entrò giovanissimo in seminario e, subito dopo l’Ordinazione, si dedicò ai poveri e ai malati nella Piccola Casa della Divina Provvidenza, ma anche all’insegnamento, distinguendosi per la sua affabilità e pazienza. Rendiamo lode a Dio per questo luminoso testimone del suo amore!”

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