Il Papa: vediamo Dio nelle persone toccate da Lui

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“Dobbiamo di nuovo sviluppare la capacità di percezione di Dio, capacità che esiste in noi.” E’ questo il messaggio che il Papa offre ai suoi connazionali alla vigilia del suo arrivo. Tre minuti in tv nel programma “Wort zum Sonntag” della televisione pubblica tedesca ARD, che è andato in onda ieri in tarda serata. Un discorso breve che però spiega perfettamente lo scopo e i temi del viaggio. “Penso con gioia particolarmente a Berlino, dove ci saranno molti incontri, e, naturalmente, al discorso che terrò al Bundestag e alla grande Messa che potremo celebrare allo stadio olimpico.” E poi il Papa parla della tappa ecumenica ad Erfurt: “in quel monastero agostiniano, in quella chiesa agostiniana, dove Lutero ha iniziato il suo cammino, potrò incontrare i rappresentanti della Chiesa Evangelica di Germania.” Uno stare insieme che non porta “alcun evento sensazionale” perché la vera grandezza dell’evento è che “saremo intimamente vicini e si manifesterà un vero ecumenismo.” E poi l’Eichsfeld, “questa piccola striscia di terra che, pur passando attraverso tutte le peripezie della storia, è rimasta cattolica” e Friburgo, con la veglia con i giovani e la grande Messa che concluderà il viaggio. Non è ” turismo religioso, e meno ancora uno “show”” spiega il Papa, ma il modo di rimettere Dio al centro della storia.

Ecco la riflessione di Benedetto XVI: “Forse mi chiederete: “Ma Dio, esiste? E se esiste, si occupa veramente di noi? Possiamo noi arrivare fino a Lui?”. Certo, è vero: non possiamo mettere Dio sul tavolo, non possiamo toccarlo come un utensile o prenderlo in mano come un qualsiasi oggetto. Dobbiamo di nuovo sviluppare la capacità di percezione di Dio, capacità che esiste in noi. Possiamo intuire qualcosa della grandezza di Dio nella grandezza del cosmo. Possiamo utilizzare il mondo attraverso la tecnica, perché esso è costruito in maniera razionale. Nella grande razionalità del mondo possiamo intuire lo spirito creatore dal quale esso proviene, e nella bellezza della creazione possiamo intuire qualcosa della bellezza, della grandezza e anche della bontà di Dio. Nella Parola delle Sacre Scritture possiamo sentire parole di vita eterna che non vengono semplicemente da uomini, ma che vengono da Lui, e in esse sentiamo la sua voce.

E infine, vediamo quasi Dio anche nell’incontro con le persone che sono state toccate da Lui. Non penso soltanto ai grandi: da Paolo a Francesco d’Assisi fino a Madre Teresa; ma penso alle tante persone semplici delle quali nessuno parla. Eppure, quando le incontriamo, da loro promana qualcosa di bontà, sincerità, gioia e noi sappiamo che lì c’è Dio e che Egli tocca anche noi. Perciò, in questi giorni vogliamo impegnarci per tornare a vedere Dio, per tornare noi stessi ad essere persone dalle quali entri nel mondo una luce della speranza, che è luce che viene da Dio e che ci aiuta a vivere.”

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