Al Convegno Eucaristico con i gesti della carità

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Il Congresso Eucaristico nazionale, appena terminato  ad Ancona, ha mostrato il volto di una Chiesa attenta alle necessità dell’uomo. Ultimo gesto quello compiuto da papa Benedetto XVI che ha pranzato con un gruppo di operai cassintegrati della Fincantieri; da questo significativo gesto sembra che ad ottobre potrebbero ripartire le commesse alla Fincantieri dopo un fermo di oltre due anni. Una Chiesa che è stata chiamata ad accogliere la supplica per la fragilità dell’uomo, partendo dall’accoglienza degli ultimi e degli emarginati. Gesti che hanno donato alla città di Ancona nuove strutture della Caritas, destinate all’accoglienza di quanti non hanno casa o hanno perso il lavoro. Quindi gesti che raccolgono il primario bisogno dell’uomo, come quello di mangiare quotidianamente, perché partecipare all’Eucarestia, significa anche sperimentare l’abbandono alla misericordia di Dio, recitata nella preghiera del Padre Nostro: ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’.

Così almeno quindici milioni di pasti saranno distribuiti gratuitamente nel 2011 dalla chiesa attraverso le diverse iniziative di solidarietà dei fedeli, per contribuire ad affrontare le nuove povertà nell’anno della crisi, secondo la stima di padre Renato Gaglianone, consigliere ecclesiastico nazionale della Coldiretti, durante l’incontro ‘Eucarestia Terra Cibo – Nostalgia di Futuro’, svoltosi all’interno del CEN.  Solo tra Milano e Firenze sono distribuiti quasi 2.500.000 di pasti dalla Caritas che è la più attiva ed è presente capillarmente in tutta la penisola a partire da Roma; mentre la Comunità di Sant’Egidio tra la Capitale, Milano, Bologna e Napoli ne garantisce quasi 1.500.000 e l’Opera San Francesco 700.000 a Milano: “A queste, ha sottolineato il Consigliere ecclesiastico della Coldiretti, si aggiungono le migliaia di iniziative spontanee nate sul territorio da enti, comunità e parrocchie che quotidianamente si impegnano per garantire un piatto caldo ai bisognosi in l’Italia dove colpiti da povertà assoluta sono 3,1 milioni in aumento del 2% secondo l’Istat”.

Ed il presidente nazionale della Coldiretti, Sergio Marini, ha sottolineato: “Siamo di fronte ad un fiume di solidarietà che molto più delle manovre economiche concorre a contrastare la crisi. Molto di più potrebbe essere fatto in un Paese come l’Italia, perchè a causa degli sprechi viene perso quasi un terzo del cibo commercializzato”. Infatti, secondo la Coldiretti, le perdite dovute agli sprechi alimentari ammontano ad oltre dieci milioni di tonnellate e sarebbero sufficienti a nutrire decine di milioni di persone. Una razionalizzazione della filiera alimentare con un taglio agli sprechi potrebbe contribuire in modo determinante a risollevare molte famiglie dalla povertà attraverso le numerose iniziative di solidarietà. La frutta e la verdura prima di arrivare sulle tavole subiscono anche quattro o cinque passaggi che ne provocano la perdita di freschezza  e ne aumentano la deperibilità e gli scarti.

Perciò, ha sottolineato il presidente Marini, la Coldiretti “è impegnata in un progetto per una filiera corta, tutta agricola e tutta italiana, che taglia i troppi passaggi del cibo dal campo alla tavola che alimentano le speculazioni ma anche gli sprechi. E’ nata la prima catena di vendita diretta organizzata degli agricoltori italiani ‘Le botteghe di Campagna Amica’ dove sono offerti solo prodotti nazionali ottenuti dalle aziende agricole e dalle loro cooperative. Si tratta di un nuovo e moderno canale commerciale di vendita diretta dei prodotti agroalimentari che si affianca alla Grande distribuzione e ai negozi di prossimità e che va ad integrare la rete già attiva di quasi diecimila frantoi, cantine, malghe, cascine e aziende agricole trasformate in punti vendita e i quasi mille mercati degli agricoltori di Campagna Amica già presenti su tutto il territorio nazionale”.

 

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