Il Papa invita i fidanzati a far maturare l’ amore

Condividi su...

“Vorremmo riuscire a rappresentare tutti i fidanzati che si vogliono bene e che hanno intenzione di sposarsi”, dice Fabiana. “Ma sia ben chiaro – chiosa Massimiliano – non siamo migliori di alti o particolarmente adatti ad una testimonianza che faccia da esempio. Siamo persone normali, una coppia che si vuole bene, che si rispetta”. Fabiana e Massimiliano stanno insieme da dieci anni. Si sono conosciuti – avevano entrambi 19 anni – a un doposcuola dell’Azione Cattolica. Si sposeranno il prossimo primo ottobre. E sono stati scelti dal vescovo di Ancona Edoardo Menichelli per incontrare Benedetto XVI. “Siamo stati cresciuti da famiglie cristiane – rimarca Massimiliano – è stata una nostra scelta proseguire. La nostra è una fede maturata, anche se siamo grati ai genitori e agli ambienti parrocchiali per averci aiutato in questo percorso”. A loro, come alle altre coppie di fidanzati presenti nell’ultimo incontro previsto dal Papa prima di lasciare la città di Ancona, Benedetto XVI ha chiesto di vivere un amore cristiano, di non bruciare tutto con la convivenza pre-nozze, ma piuttosto di perseguire “un ideale alto di amore, riflesso e testimonianza dell’amore di Dio!”.

Chiede loro di evitare di chiudersi “in rapporti intimistici, falsamente rassicuranti”, ma di essere presenti nella comunità. Ricorda che c’è bisogno di far maturare l’amore, che ci si deve educare a “volere il bene dell’altro”, perché l’amore “vive di gratuità, di sacrificio di sé, di perdono e di rispetto dell’altro”. Vede però le difficoltà dei giovani, il cui “disorientamento sottrae vino al nettare della vita”. Difficoltà che vengono anche dalla “difficoltà di trovare un lavoro stabile che crea grande incertezza nell’avvenire”. Un lavoro ce l’avevano – e ora sono sospesi come la gru di Fincantieri che si stagliava sopra l’altare costruito per la Messa del Papa sullo spiazzale del porto – i cassaintegrati che hanno pranzato con il Papa. C’era anche Nunzio Molaro, delegato Fim Cisl dell’rsu. Che prima del pranzo aveva detto: “Il sentore di tutti, anche il mio, è che con il Papa qualcosa di positivo presto arriverà anche per noi e per il cantiere”.

Una curiosità: i cuochi che hanno preparato il pranzo sono stati adeguatamente addestrati. Le cucine utilizzate – della E.B. Bugaro di Ancona, che fornisce anche la cucine vaticane – erano così sofisticate che c’era il rischio di non riuscire a cuocere tutto per il meglio. Ma al pranzo si è arrivati con grande buonumore. Dopo la Messa del Pontefice, cui ha partecipato una folla numerosissima, lo spettacolo delle frecce tricolore ha stupito la città di Ancona. E c’è stato chi, dalla folla, ha visto nelle frecce “un arcobaleno di speranza per un futuro migliore”.

151.11.48.50