Congresso Eucaristico: festa di popolo!

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Papa Benedetto XVI ha concluso il convegno eucaristico nazionale di Ancona incontrando gli sposi ed i sacerdoti, dopo aver pranzato con gli operai della Fincantieri. Nel salutare alcuni giovani sposi il papa ha detto che la famiglia è un bene indispensabile per la società e comunità vitale per il cammino della Chiesa: “A livello ecclesiale valorizzare la famiglia significa riconoscerne la rilevanza nell’azione pastorale. Il ministero che nasce dal Sacramento del Matrimonio è importante per la vita della Chiesa: la famiglia è luogo privilegiato di educazione umana e cristiana e rimane, per questa finalità, la migliore alleata del ministero sacerdotale; essa è un dono prezioso per l’edificazione della comunità”.

A conclusione della santa Messa, allietata da una sollevante brezza marina, che ha attutito i caldi raggi di sole, nella recita dell’Angelus Domini, Papa Benedetto XVI, ringraziando gli organizzatori del CEN, ha ricordato le vittime dell’11 settembre: “Nel ricordare al Signore della Vita le vittime degli attentati compiuti in quel giorno e i loro familiari, invito i responsabili delle Nazioni e gli uomini di buona volontà a rifiutare sempre la violenza come soluzione dei problemi, a resistere alla tentazione dell’odio e a operare nella società, ispirandosi ai principi della solidarietà, della giustizia e della pace”.

Nel commiato con i 100.000 fedeli il Papa ha affidato l’Italia a Maria, Madre di Dio ed ha invitato i fedeli a guardare il Santuario di Loreto, perché grazie al Suo ‘sì’ il Verbo si è potuto incarnare: “Grazie al ‘fiat’ della Vergine, il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. Meditando il mistero dell’Incarnazione, ci rivolgiamo tutti, con la mente ed il cuore, verso il Santuario della Santa Casa di Loreto, dal quale ci separano solo pochi chilometri. La terra marchigiana è tutta illuminata dalla spirituale presenza di Maria nel suo storico Santuario, che rende ancora più belle e più dolci queste colline! A Lei affido in questo momento la città di Ancona, la Diocesi, le Marche e l’Italia intera, affinché nel popolo italiano sia sempre viva la fede nel Mistero eucaristico, che in ogni città e in ogni paese, dalle Alpi alla Sicilia, rende presente Cristo Risorto, sorgente di speranza e di conforto per la vita quotidiana, specie nei momenti difficili”.

Davanti al popolo di Dio radunato papa Benedetto XVI, invocando l’intercessione di san Francesco d’Assisi e santa Caterina da Siena, che sono copatroni dell’Italia, ha ripetuto la preghiera di affidamento della nostra Nazione alla Madonna, che già papa Giovanni Paolo II aveva compiuto anni prima: “La Santa Eucarestia, vincolo della carità, risvegli nei cittadini e nei governanti il desiderio di contribuire alla ricerca del bene comune ed alla promozione della dignità di ogni persona”. Ed infatti a poca distanza dall’area in cui si officiava la messa, in bella vista campeggiava un manifesto con la scritta che salutava il Papa, perché ‘il bene comune difenda salario e dignità del lavoratore’.

Infatti, il Papa, ricordando i gesti caritativi che questo Congresso Eucaristico ha donato ad Ancona ed all’Italia, ha affermato con voce ferma, diremo teutonica: “Una spiritualità eucaristica è via per restituire dignità ai giorni dell’uomo e quindi al suo lavoro, nella ricerca della sua conciliazione con i tempi della festa e della famiglia e nell’impegno a superare l’incertezza del precariato e il problema della disoccupazione. Una spiritualità eucaristica ci aiuterà anche ad accostare le diverse forme di fragilità umana consapevoli che esse non offuscano il valore della persona, ma richiedono prossimità, accoglienza e aiuto”.

I gesti riguardano l’apertura di due centri di accoglienza donati dalla Chiesa alla città di Ancona e l’attività delle mense della Caritas, che in questo anno dovrebbe distribuire almeno 15.000.000 di pasti. Nonostante ciò, qualcuno isolatamente ha voluto fare da provocatore con scarso successo visto che nessun fedele ha dato peso alle sue parole, anzi ha ammiccato un sorriso di ‘compassione’. La scritta riportata sulla maglia di quel giovane: ‘Io per fortuna non sono cattolico’. Qualcuno ha risposto sorridendo: ‘Non sai cosa ti perdi!’

Questo convegno eucaristico è stata una festa di popolo: tanti pullman, provenienti da ogni parte di Italia, hanno sbarcato molte persone che con molti cappelli variopinti hanno invaso l’area portuale. Anche i giovani hanno partecipato numerosi con i cappelli colorati della GMG, che si salutavano e ricordavano i freschi ricordi di Madrid; questi giovani sono stati rimasti affascinati dagli ‘asciutti’ discorsi del Papa e, quando ne hanno l’opportunità, non perdono occasione di seguirlo, perché, come ha detto Andrea, proveniente da Torino: “E’ un Papa che va diritto al cuore dell’annuncio cristiano”. Queste parole sembrano giuste ed essenziale per la conclusione di un Congresso Eucaristico, che ha messo al centro della vita sociale e quotidiana l’Eucarestia.

 

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