Congresso Eucaristico: la protesta corre sul web
Il Congresso Eucaristico Nazionale è arrivato a metà strada e incominciano i preparativi per accogliere papa Benedetto XVI che domenica 11 settembre celebrerà la messa conclusiva del XXV Congresso Eucaristico Nazionale nell’area dello stabilimento Fincantieri di Ancona, a cui, secondo stime aggiornate ad oggi, parteciperanno circa 70.000 persone; ma il numero è destinato a crescere negli ultimi giorni. Intanto si è conosciuto anche parte del menù del pranzo del Papa; mentre alcune proteste, infondate, di qualche ‘indignados’ locale al Congresso Eucaristico stanno invadendo facebook.
Intanto è trapelata voce che il pranzo domenicale del Papa ad Ancona sarà preparato da un’azienda, che offrirà prelibatezze della cucina tipica maceratese: ‘Artis Cibaria’ con sede a Macerata. La giornata clou dell’evento, inizierà alle ore 10 quando Benedetto XVI nell’area portuale presiederà la solenne celebrazione eucaristica. Seguirà alle ore 12 la recita dell’Angelus. A questo punto il Pontefice si sposterà in una location non ancora resa nota dove consumerà il pranzo in compagnia di una rappresentanza di operai della Fincantieri. Dopo il pranzo, il Santo Padre si sposterà nella cattedrale di San Ciriaco per l’incontro con gli sposi e i sacerdoti e concluderà la giornata in piazza Plebiscito con l’incontro con i fidanzati. Top secret ogni dettaglio in merito del menù che delizierà il Papa. L’Ars Cibaria comunque si ispira alla cucina marchigiana ed usa ingredienti genuini e semplici, è quindi facile immaginare che le caratteristiche dei piatti proposti rispetteranno la tradizione territoriale.
Nel frattempo su facebook sono nati alcuni gruppi per denunciare le ‘presunte’ troppe spese sostenute per ospitare il XXV Congresso Eucaristico Nazionale, secondo cui la spesa ammonterebbe a tre milioni di euro sostenuti dal comune di Ancona; a questi si debbono aggiungere altri 300.000 euro di provenienza statale e regionale, più un ‘jolly’ di 200.000 euro presenti nel bilancio comunale e temporaneamente congelati per rispondere ad eventuali spese impreviste. A fronte di tali costi, sono state svolte opere come il rifacimento di piazza Rosselli (circa 250.000 euro), il restauro dei marciapiedi e la parziale asfaltatura di via Giovanni XXIII (156.000 euro) e la manutenzione di via XXIX settembre (150.000 euro), più altre opere di minore entità, a cui vanno ad aggiungersi gli ingenti lavori presso la Mole Vanvitelliana (1.600.000 euro), che rimarranno fruibili da tutti i cittadini.
Infatti su Facebook è presente una sorta di evento parallelo che conta circa 140 partecipanti, fra cui diversi dei ragazzi dell’Italian Revolution. “Noi il Congresso Eucaristico non lo paghiamo!” è il titolo dato alla pagina, il cui senso è però più che altro quello di una protesta simbolica. Critiche all’evento a carattere religioso sono pervenute anche dall’Uaar. Però l’assessore al bilancio del comune di Ancona, Andrea Biekar, ha specificato le spese e la maggior parte delle opere compiute per il Cen rimarranno ai cittadini anconetani:
“L’unica scelta che può essere criticabile è che quest’anno abbiamo privilegiato le opere a più alta visibilità, lasciando indietro quelle a minore visibilità. Ma comunque avremmo speso quei soldi. I guadagni che avremo andranno parzialmente al Comune, ma il grosso dell’introito dovrebbe essere l’economia cittadina e per i settori legati al turismo. Se Ancona farà una bella figura, della città si parlerà bene per diversi anni, e quindi avremo un ritorno simile a quello che si avrebbe con le Olimpiadi”.
Una risposta esauriente è arrivata anche dai lavori del Congresso eucaristico nazionale, soprattutto per quanto riguarda i soldi destinati all’8xmille, che servono anche per aiutare le famiglie in difficoltà (economica e non), le madri sole e in gravidanza, o chi deve accudire un figlio ed è stato abbandonato dal proprio compagno. Numerose le testimonianze emerse durante la tavola rotonda organizzata dal Servizio Cei per la promozione del sostegno economico alla Chiesa e dall’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia e condotta dal giornalista Rai, Raffaele Luise.
Quella di Angela Fabbri, da 20 anni responsabile della Casa di accoglienza ‘La Tenda’ di Forlì, che è una struttura nata all’interno del Centro di aiuto alla vita (Cav) della città romagnola, dove sono accolte e aiutate le gestanti che per ragioni economiche avrebbero dovuto abortire, oppure quelle madri che hanno difficoltà a gestire la propria famiglia o anche i neonati abbandonati al momento del parto, che poi sono dati in adozione.
E’ intervenuto anche il presidente del Movimento per la vita, Carlo Casini, che ha ribadito che “L’aiuto che l’8xmille dà alla vita e alla famiglia è fondamentale. Da un lato sostiene il volontariato e moltiplica così le risorse, dall’altro è un atto di carità verso tutti, nessuno escluso. Questa nostra tavola rotonda si intitola ‘La vita è un bene comune’, titolo quanto mai indovinato. Molti, infatti, sono convinti che la vita sia tutt’al più una questione di coscienza. Sottolineare invece la centralità politica di tale questione è di primaria importanza per costruire un domani più giusto. Senza figli diventa insostenibile il sistema pensionistico e senza forza lavoro giovane è a rischio l’innovazione”. In conclusione Matteo Calabresi, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, ha ribadito che: “Questo è l’8xmille che non t’aspetti e che nessuno conosce, anche perché i giornali non ne parlano. L’8xmille invece interviene in tante situazioni e contribuisce così a costruire una società più a misura d’uomo”.
Però anche un’altra protesta corre sul web a riguardo della messa inaugurale del CEN da parte dei ‘fans’ dell’impostazione liturgica di Papa Benedetto XVI, che commentano le Liturgie del XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona, postate dal sito www.messainlatino.it. Ecco i primi commenti, che abbiamo estrapolato dal sito, riguardanti la messa inaugurale.
Andrea Carradori, professore di musica, ha scritto: “Cari amici, per quanto riguarda le musiche, dobbiamo fare la considerazione che, essendo tutte nuove composizioni, sono state cantate solo dai cantori. Cosa non grave se si fosse trattato di composizioni di spessore artistico : il Papa più volte ci ha insegnato che l’ascolto diventa preghiera attiva. Sentir tuttavia cantare: ‘Giorno di concordia’, ‘Il seme del campo’, ‘Pane per noi spezzato’… non ha provocato in me quella desiderata elevazione spirituale. La Liturgia è stata molto sciatta, forse l’elemento più vistoso è stato vedere diverse donne, anche se ‘ministri straordinarie dell’eucaristia’ sono state invitate a distribuire l’Eucaristia pur avendo a disposizione molti sacerdoti e tanti seminaristi”.
Alessandro, un giovane liceale che ha preso parte al GMG di Madrid, ha scritto: “Trovo sconcertante il fatto che la Messa di apertura del XXV congresso eucaristico nazionale presieduta da un importante cardinale della curia romana abbia avuto la santa comunione distribuita da ministranti donne nonostante la massiccia presenza di consacrati. Mi chiedo il perché di questa scelta. Non vorrei esagerare, ma ho avuto sinceramente l’impressione che sia stata fatta apposta… Quando il Santo Padre sarà in Ancona domenica prossima ci confermerà come sempre nella fede: attraverso i gesti liturgici più antichi e con la parola di carità e di verità…
Sono rimasto sbalordito già nel constatare la nudità dell’altare: è vero che su di esso non devono esserci troppi oggetti e tantomeno orpelli estranei alla celebrazione; tuttavia esistono delle norme precise nel Messale, che non sarò io a dover ricordare. I candelieri sono facoltativi? Un Congresso che si definisce ‘Eucaristico’ non dovrebbe essere attento a queste cose? Cosa ci vuole a mettere una croce al centro dell’altare? A meno che si voglia dire che non è necessaria… ma non so se togliendo di mezzo Gesù Cristo si vada tanto lontano… Certamente non è da ascrivere nessuna colpa al Card. Re, che sarà arrivato lì e avrà trovato le cose già pronte.
Però non posso non pensare che, se solo avesse espresso il desiderio che fosse messa una croce al centro di quell’altare, la croce sarebbe magicamente comparsa nel giro di pochi minuti. Conterà ancora qualcosa il parere di un Cardinale. Invece manca la voglia. Ma questa guerra sotterranea al Vicario di Cristo non produrrà i risultati sperati. Perché la restaurazione della liturgia è iniziata. Lentamente prende forma. E credo qualcuno dovrà vergognarsi domenica prossima quando a celebrare sarà il S. Padre”.