Il Brasile aspetta la croce della Gmg

Arriva a San Paolo il prossimo 18 settembre la Croce della Giornata Mondiale della Gioventù. E per l’occasione è pronta una grande festa: il Brasile ha la sua Giornata Mondiale della Gioventù, e c’è da scommettere che farà di tutto per farne un grande successo. D’altronde, la preparazione e l’attesa sono state lunghe.
La Giornata Mondiale della Gioventù sbarcherà così nel Paese più cattolico del mondo, 145 milioni di battezzati, e fedeli che – specialmente nelle regioni dell’Amazzonia – sono disposti a fare chilometri per ascoltare una Messa, in posti dove il sacerdote riesce ad arrivare al massimo una volta a settimana. Per questo, il Brasile è anche il “laboratorio” della Chiesa cattolica, dove l’utilizzo di viri probati per celebrazioni liturgiche (non messe, ma liturgie della parola con la distribuzione dell’Eucarestia) è stata una necessità in quei posti che i sacerdoti riuscivano a raggiungere una volta la settimana; dove la Teologia della Liberazione ha vissuto un grande sviluppo, perché ha rappresentato un sostegno non solo spirituale in periodo di assoluta povertà e dittatura militare; dove fioriscono le iniziative pastorali innovative (addirittura, le pastorali per i divorziati), pensate per stare più vicino possibile alla popolazione, e intercettarne tutte le esigenze. E dove però le sette pentecostali hanno grande seguito, e hanno sottratto alla Chiesa cattolica qualche milione di fedeli (negli ultimi anni le statistiche hanno contato il 6 per cento di fedeli in meno, quasi tutti confluiti nelle sette). Ed è qui che si gioca anche il futuro della Chiesa: le sette evangeliche non hanno agenda sociale, vivono la fede in Gesù e basta, magari condendola con molto fanatismo e un po’ di predestinazione.
Per questo il tema scelto per la Gmg, “Andate e fate discepoli in tutto il mondo”, è fortemente missionario. Sin dalla Conferenza di Aparecida, Benedetto XVI ha voluto rimettere la barra sulla figura di Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, messa un po’ da parte dallo slancio sociale della Chiesa brasiliana. Si arriva alla Gmg di Rio de Janeiro con una generazione nuova, quella di Madrid, che riesce a unire slancio missionario e identità della fede. Saranno così anche i giovani che parteciperanno a Rio de Janeiro 2013?