GMG, la testimonianza di un ex dicono anglicano che ha proclamato il Vangelo davanti al Papa
Un giovane diacono, ex anglicano, procama il Vangelo per Benedetto XVI. È successo a Madrid, durante la recente Giornata mondiale della gioventù. James Bradley, questo il suo nome, ha 27 anni. Due anni fa studiava per diventare prete anglicano.E’ allora che legge la Costituzione apostolica “Anglicanorum Coetibus” con la quale il Vaticano apriva la via alla comunione di gruppi di fedeli anglicani con la Chiesa di Roma. La decisione non fu semplice, James prende tempo, non vuole prendere risoluzioni affrettate o sotto la spinta di sentimenti. Si consulta con i superiori, con gli amici più stretti, poi decide di diventare cattolico. Nel marzo 2011 aderisce all’Ordinariato di Our Lady of Walshingam, e a Pasqua diventa ufficialmente “romano” e ora studia per diventare sacerdote cattolico.
Racconta al CatholicHerald: “Un mese fa, mentre ero a cena con un amico, mi arrivò un sms da padre Stephen Langridge: ‘James, ho organizzato che tu legga il Vangelo alla cerimonia di benvenuto per il Papa alla Giornata mondiale della gioventù. Dimmi se è un problema’”. Ovviamente non era un problema e il giovane diacono ha accettato più che contento. Così giovedì 18 agosto era lì sul palco di Plaza de Cibeles, mentre Benedetto XVI fendeva la folla dei giovani. Giunto il momento ha ricevuto la benedizione dal Papa e ha proclamato il Vangelo di Matteo, la parabola della casa costruita sulla roccia. Racconta ancora: “Qualcuno mi ha chiesto cosa mi ha colpito quando ho chiesto la benedizione al Santo Padre.
Tutto quel che posso dire è che ho immediatamente riconosciuto l’autenticità della sua generosità e della sua cura per la Chiesa. È ciò che abbiamo visto nel rinnovamento della liturgia e nell’offerta di una riunificazione degli anglicani” nel modo in cui è avvenuta, mantenendo i gruppi originari per non disperdere il loro patrimonio e tradizione. “È veramente un pastore e un ministro, e la sua persona veramente esprime questo”. Il diacono James – e poi il futuro sacerdote – non dimenticherà facilmente questa esperienza: “Mi aiuterà sempre a ricordare che è con e attraverso Cristo e la sua Chiesa, in piena comunione e pace con la Roccia di Pietro, che l’opera del Vangelo può essere portata a termine”.