Le Sentinelle del Mattino raccontano la gioia delle Resurrezione

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Nel giorno di Pasqua il vangelo di san Giovanni racconta con doviziosa particolarità la Resurrezione: “Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.

Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: ‘Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!’. Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.

Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario, che era stato sul suo capo, non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti”.

Dalla lettura di questo brano evangelico hanno origine ‘Le Sentinelle del Mattino di Pasqua’, un gruppo di giovani e adulti, nato dall’appello di san Giovanni Paolo II lanciato durante la GMG di Roma del 2000, che esortò i giovani ad essere i primi testimoni verso i loro coetanei, chiamandoli ‘Sentinelle del mattino’ del nuovo millennio che stava iniziando.

In conseguenza dell’invito del Papa, grazie all’esperienza di un giovane fiorentino, oggi sacerdote, don Gianni Castorani, responsabile dell’associazione, presso la Scuola di Evangelizzazione francese Jeunesse-Lumière di padre Daniel Ange, a Firenze si è costituito un primo gruppo di giovani che si è riunito in una fraternità per rispondere alla chiamata della Nuova Evangelizzazione:

“Al nome di Sentinelle del Mattino abbiamo aggiunto di Pasqua poiché vogliamo portare l’annuncio della Gioia della Resurrezione di Cristo! Nella nostra vita abbiamo fatto l’esperienza dell’Amore di Dio che, in Gesù, ci perdona, ci salva e ci dà la Sua gioia. E così, come chi ha trovato un tesoro, desideriamo testimoniare l’Amore di Dio a tutti i giovani proprio nei luoghi dove essi si ritrovano.

Da questo desiderio di andare incontro ai fratelli che ancora non hanno conosciuto l’amore di Dio sono nate le missioni di evangelizzazione per le strade, sulle spiagge, nei locali e in ogni altro luogo dove i giovani si incontrano”.

Gli abbiamo chiesto di raccontarci questa realtà: “Dall’anno 2007 le Sentinelle del Mattino di Pasqua hanno fondato la Scuola di Evangelizzazione residenziale ‘I Gioiosi’. Ogni anno, un gruppo di giovani può scegliere di vivere 9 mesi insieme e fare esperienza di formazione, di vita comune e di missione. Per mettersi in ascolto, conoscere se stessi e ascoltare la voce del Padre mentre si serve la Chiesa portando in missione la Parola di Vita ai propri coetanei, nelle scuole e per le strade.

L’idea è riassunta in modo poetico in una formula di Daniel Ange: ‘Giovani apostoli testimoni della luce che donano un anno al Signore, un tempo per il loro cuore, per rendersi disponibili per ascoltare ed essere inviati e riportare al Padre i figli dispersi. Piccola luce in una notte senza stelle’.

Noi abbiamo iniziato con questo nome; poi ci siamo interrogati: di quale mattino si tratta? Del mattino di Pasqua, perché in questo giorno Maria Maddalena incontra il Signore e lo annuncia ai discepoli. Quindi è l’incontro con il Signore che suscita l’evangelizzazione”.

Cosa sono la scuola di evangelizzazione e le missioni?
“La scuola di evangelizzazione consiste nell’accoglienza di giovani per 9 mesi (da settembre a giugno), che danno un anno della loro vita per evangelizzare i giovani: giovani per i giovani. Le missioni, invece, sono missioni in strada, spiaggia, discoteca, scuola, carcere… per giovani, come dice papa Francesco, sono alla periferia dell’esistenza umana”.

Come è l’accoglienza che ricevete da parte dei giovani?
“L’accoglienza è buona. Certo, c’è chi non ascolta; chi non ci vuole accogliere; ma in linea di massima c’è una grande accoglienza, perché c’è una grande sete di Dio ed una grande solitudine nei giovani. Pertanto, se si riesce ad andare oltre l’apparenza il cuore dei giovani cerca Dio, come dice sant’Agostino: ‘Il mio cuore non ha pace, finché non riposa in Te. Tu che sei il Creatore ti cercavo nelle tue creature’. C’è una grande ricerca di Dio. Annunciare il Vangelo a questi giovani è una risposta a questa ricerca”.

L’esperienza riprende quella francese attivata da padre Daniel Ange?
“Padre Daniel Ange è un monaco, che ha fondato questa esperienza in Francia. Sono stato con lui 3 anni ed ho portato questa esperienza dalla Francia sotto la guida pastorale del card. Antonelli, ed attualmente del card. Betori, vescovi di Firenze”.

In cosa consisteva questa esperienza?
“In Francia era proprio la scuola di evangelizzazione, come abbiamo in Italia, quindi per nove mesi i giovani lasciano tutto e si dedicano alla missione: giovani incontro ai giovani, che è il miglior strumento per evangelizzare. Dunque occorre formare giovani apostoli dell’amore della vita, affinchè siano missionari verso altri giovani. Questa è l’intuizione di padre Daniel Ange”.

L’associazione è invitata anche all’estero a raccontare questa esperienza: “Innanzitutto abbiamo voluto trasmettere l’esigenza della nuova evangelizzazione. E’ un mandato a cui Giovanni Paolo II ci teneva tanto. E’ stato il grande slogan del suo pontificato. Uno degli obiettivi è risvegliare i giovani alla nuova evangelizzazione. La Scuola di Evangelizzazione fa parte del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione.

Il carisma della nostra Scuola è quello della contemplazione/adorazione e missione. Noi viviamo la contemplazione e ogni tre mesi partiamo in missione. Contempliamo il volto di Gesù e poi andiamo a portarlo ai ragazzi sulle spiagge, per le strade nelle discoteche. Il centro della missione è la testimonianza in cui raccontiamo l’incontro con Cristo nella nostra vita”.

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