La giornata del Papa: missione e convivenza culturale
Parola, Liturgia, Comunità sono i tre pilastri del cammino neocatecumenale che il Papa ha ripetuto questa mattina incontrando diverse migliaia di fedeli del “Cammino” guidati dal fondatore Kiko Arguello 1.100 famiglie sono già sparse nei cinque continenti, con i loro 4.600 figlia altre 220, con 600 figli: “Voi avete ricevuto la forza di lasciare tutto e di partire per terre lontane grazie a un cammino di iniziazione cristiana, vissuto in piccole comunità, dove avete riscoperto le immense ricchezze del vostro Battesimo.Questo è il Cammino Neocatecumenale, un vero dono della Provvidenza alla Chiesa dei nostri tempi” ha detto il Papa ai presenti oggi.
Una missionarietà che piace a Francesco: “I non cristiani che mai hanno sentito parlare di Gesù Cristo e i tanti non cristiani che hanno dimenticato chi era Gesù Cristo, chi è Gesù Cristo: non cristiani battezzati, ma ai quali la secolarizzazione, la mondanità e tante altre cose hanno fatto dimenticare la fede. Svegliate quella fede”. Alla fine il mandato missionario e il dono di 33 crocefissi: “Vedere tutto questo è una consolazione, perché conferma che lo Spirito di Dio è vivo e operante nella sua Chiesa, anche oggi, e che risponde ai bisogni dell’uomo moderno. In diverse occasioni ho insistito sulla necessità che la Chiesa ha di passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria. Quante volte, nella Chiesa, abbiamo Gesù dentro e non lo lasciamo uscire … Quante volte! Questa è la cosa più importante da fare se non vogliamo che le acque ristagnino nella Chiesa”.
Nella mattinata il Papa aveva anche ricevuto Papa Francesco ha ricevuto il presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, accompagnato dalla consorte. Subito dopo si è svolto l’incontro del presidente con il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e il sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Antoine Camilleri. “Nei cordiali colloqui – riferisce la Sala Stampa vaticana – si è espressa soddisfazione per lo sviluppo dei rapporti bilaterali. In particolare, ci si è soffermati su temi riguardanti la vita della Comunità cattolica nel Paese ed alcune iniziative in ambito culturale, rilevando il valore, nel mondo contemporaneo, del dialogo interculturale e interreligioso per favorire la pace. Si è poi fatto riferimento all’attualità regionale e internazionale, ribadendo l’importanza del negoziato nella risoluzione dei conflitti, nonché dell’educazione per promuovere i presupposti di una convivenza pacifica tra le popolazioni e i diversi gruppi religiosi”.