Il Papa, i giovani e il desiderio di felicità

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Sesta beatitudine per la riflessione che il Papa propone ai giovani per la GMG del 2015. Celebrazione diocesana in preparazione dell’evento di Cracovia del 2016: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5,8). Il Papa si sofferma sul concetto stesso di beatitudine, cioè- scrive il Papa- di felicità.

“Il libero accesso a Dio, alla sua intimità e visione era presente nel progetto di Dio per l’umanità dalle sue origini e faceva sì che la luce divina permeasse di verità e trasparenza tutte le relazioni umane. In questo stato di purezza originale non esistevano “maschere”, sotterfugi, motivi per nascondersi gli uni agli altri.”

Poi ci sono le tentazioni e “la purezza delle origini è come inquinata. Da quel momento in poi l’accesso diretto alla presenza di Dio non è più possibile.” Poi arriva Gesù e in Lui  “si trova il pieno compimento dei vostri sogni di bontà e felicità.”

Il Papa si sofferma sul significato della parola “cuore” e su cosa può “inquinare”  il cuore dell’ uomo. “Se è necessaria una sana attenzione per la custodia del creato, per la purezza dell’aria, dell’acqua e del cibo, tanto più dobbiamo custodire la purezza di ciò che abbiamo di più prezioso: i nostri cuori e le nostre relazioni.”

Ecologia umana che “ci aiuterà a respirare l’aria pura che proviene dalle cose belle, dall’amore vero, dalla santità.”

Qual è il tesoro del cuore dei giovani? “Il bene più prezioso che possiamo avere nella vita è la nostra relazione con Dio.”

Il Papa parla dello sviluppo della affettività “non abbiate paura di un amore vero”, dice, re non banalizzate l’amore, abbiate il coraggio di andare controcorrente. E abbiate il coraggio anche di essere felici”.

E per questo occorre cercare il volto di Dio ed esserne purificati: “Siamo tutti peccatori, bisognosi di essere purificati dal Signore. Ma basta fare un piccolo passo verso Gesù per scoprire che Lui ci aspetta sempre con le braccia aperte, in particolare nel Sacramento della Riconciliazione, occasione privilegiata di incontro con la misericordia divina che purifica e ricrea i nostri cuori.”

Il Papa ricorda il grande esempio di Tersa D’ Avila che diceva: «Voglio vedere Dio», e invita i giovani a pregare e a scoprire “che si può “vedere” Dio anche nel volto dei fratelli, specialmente quelli più dimenticati: i poveri, gli affamati, gli assetati, gli stranieri, gli ammalati, i carcerati (cfr Mt 25,31-46). Ne avete mai fatto esperienza? Cari giovani, per entrare nella logica del Regno di Dio bisogna riconoscersi poveri con i poveri. Un cuore puro è necessariamente anche un cuore spogliato, che sa abbassarsi e condividere la propria vita con i più bisognosi.”

Parla di vocazioni il Papa, quella al matrimonio che sembra “fuori moda”, quella al sacerdozio: “Interrogatevi con animo puro e non abbiate paura di quello che Dio vi chiede!” Perché “la volontà di Dio è la nostra felicità!”

Il Papa conclude il suo messaggio con lo sguardo al Cracovia: “ trent’anni fa san Giovanni Paolo II istituì nella Chiesa le Giornate Mondiali della Gioventù. Questo pellegrinaggio giovanile attraverso i continenti sotto la guida del Successore di Pietro è stata veramente un’iniziativa provvidenziale e profetica. Ringraziamo insieme il Signore per i preziosi frutti che essa ha portato nella vita di tanti giovani in tutto il pianeta! Quante scoperte importanti, soprattutto quella di Cristo Via, Verità e Vita, e della Chiesa come una grande e accogliente famiglia! Quanti cambiamenti di vita, quante scelte vocazionali sono scaturiti da questi raduni! Il santo Pontefice, Patrono delle GMG, interceda per il nostro pellegrinaggio verso la sua Cracovia. E lo sguardo materno della Beata Vergine Maria, la piena di grazia, tutta bella e tutta pura, ci accompagni in questo cammino.”

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