Il Papa confessa e partecipa alla Festa del Perdono
È arrivato come un sacerdote qualsiasi, e si è messo in un confessionale come tanti di quelli che da una settimana sono stati impiantati nel Parque del Buen Retiro, il polmone verde di Madrid. Solo che non era un prete qualunque, ma era Benedetto XVI. E, per ragioni di sicurezza, è stato utilizzato il primo dei confessionali che si incontrano all’entrata del Parque. Lì Benedetto XVI è entrato e ha confessato quattro giovani, scelti tra i volontari.
Di loro non si possono sapere le generalità. Si sa solo che due confessioni sono state in lingua francese, una in tedesco e una in italiano. Che le confessioni sono state un momento “toccante”. E che il Papa in persona ha voluto uno strappo alla regola. Perché in realtà la previsione era che ci fossero tre soli ragazzi ad essere confessati. Un quarto era stato scelto come “riserva”, nel caso le confessioni sarebbero durate meno del previsto. Arrivato, il Papa ha chiesto chi fossero i ragazzi. Gli è stato spiegato che ce n’erano tre, più uno di riserva. E il Papa ha commentato sorpreso: “Ma cosa significa la riserva nella confessione?” Così li ha confessati tutti e quattro. Già due anni fa Benedetto XVI aveva voluto impartire il sacramento della confessione ad alcuni giovani, mentre Giovanni Paolo II era solito confessare il Venerdì Santo. Quello del Papa è anche un gesto simbolico: impartendo in prima persona il Sacramento della Confessione, Benedetto XVI vuole indicare alla Chiesa la strada, che è quella di una nuova consapevolezza di sé, a partire proprio dalla penitenza.