Finanza Vaticana, Di Ruzza nuovo direttore dell’Aif

Condividi su...

È Tommaso Di Ruzza il nuovo direttore dell’Autorità di Informazione Finanziaria della Santa Sede. Si riempie così la casella lasciata vuota da René Brülhart, Direttore dell’Autorità fino al 19 novembre 2014, quando Papa Francesco lo ha nominato Presidente del Consiglio direttivo della stessa Autorità. La scelta di Di Ruzza si presenta come una scelta di continuità.

Rispettato giurista, con un curriculum di studi internazionalistici condotti a Siena, Roma e Oxford, ed esperienza acquisita come consigliere giuridico della Santa Sede sin dal 2005, Di Ruzza ha seguito le questioni operative, giuridiche e internazionali dell’AIF sin dalla sua costituzione nel 2011, per poi essere nominato Vice Direttore nel giugno 2014. Sul piano internazionale ha svolto un ruolo primario nei negoziati per la valutazione da parte del Comitato MONEYVAL nel 2012, per l’entrata dell’AIF nel Gruppo Egmont nel 2013, e per i diversi Protocolli d’intesa sottoscritti dall’AIF, tra i quali si ricordano quelli stipulati con Italia, gli Stati Uniti la Gran Bretagna e la Germania.

Di Ruzza è accreditato tra i principali fautori del percorso che negli ultimi tre anni ha condotto alla riforma e consolidamento del sistema antiriciclaggio della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. La sua nomina chiude dunque la fase di transizione nel governo interno dell’Autorità, seguente all’entrata in vigore della Legge n. XVIII dell’ottobre 2013, alla cui redazione secondo fonti interne ha offerto un contributo primario proprio Di Ruzza, e quindi alla promulgazione del nuovo Statuto nel novembre 2013.

Come da Statuto, il direttore dell’Autorità è nominato ad quinquennium dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, su proposta del Presidente dell’Autorità stessa.

La nomina di Di Ruzza coincide con la pubblicazione del primo regolamento di vigilanza prudenziale degli enti che svolgono professionalmente attività di natura finanziaria, fra i quali lo IOR, entrato in vigore lo scorso 13 gennaio e pubblicato nel sito  dell’AIF. Un passo quest’ultimo, decisivo sia ai fini dell’attuazione della Convenzione monetaria tra l’Unione europea e lo Stato della Città del Vaticano, sia ai fini della collaborazione con le autorità di vigilanza estere, fra le quali potenzialmente la Banca d’Italia, soprattutto dopo il “rimpatrio” in Vaticano dei fondi sequestrati nel 2011.

Il nuovo Regolamento introduce un articolato quadro normativo in materia di organizzazione e gestione degli enti, al quale è ora sottoposto lo IOR. Un testo che si presenta in linea ai parametri internazionali, adeguati però al quadro istituzionale, giuridico e operativo della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, come si legge nell’art. 2. Segno che dalla fase dell’emergenza si è passati alle scelte per la sostenibilità nel lungo periodo. Come sembra indicare anche la nomina di Di Ruzza.

151.11.48.50