Il Papa ai giovani della GMG: “Non seguite ideali evanescenti. Siate saggi, prudenti e felici”

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E il Papa rilancia, e richiama i giovani a fondarsi sulla roccia della fede, respingendo ideali vuoti. Che poi “conducono a qualcosa di evanescente, come un’esistenza senza orizzonti, una libertà senza Dio”. “Noi – spiega il papa- sappiamo bene che siamo stati creati liberi, a immagine di Dio, precisamente perché siamo protagonisti della ricerca della verità e del bene, responsabili delle nostre azioni, e non meri esecutori ciechi, collaboratori creativi nel compito di coltivare e abbellire l’opera della creazione.

Dio desidera un interlocutore responsabile, qualcuno che possa dialogare con Lui e amarlo”. “Per mezzo di Cristo – esorta Benedetto XVI – lo possiamo conseguire veramente e, radicati in Lui, diamo ali alla nostra libertà. Non è forse questo il grande motivo della nostra gioia? Non è forse questo un terreno solido per edificare la civiltà dell’amore e della vita, capace di umanizzare ogni uomo?”. Anche la GMG può essere un punto di svolta della propria vita. “Approfittate di questi giorni – dice il papa ai giovani – per conoscere meglio Cristo e avere la certezza che, radicati in Lui, il vostro entusiasmo e la vostra allegria, i vostri desideri di andare oltre, di raggiungere ciò che è più elevato, fino a Dio, hanno sempre un futuro certo, perché la vita in pienezza dimora già nel vostro essere. Fatela crescere con la grazia divina, generosamente e senza mediocrità, prendendo in considerazione seriamente la meta della santità. E, davanti alle nostre debolezze, che a volte ci opprimono, – continua – contiamo anche sulla misericordia del Signore, che è sempre disposto a darci di nuovo la mano e che ci offre il perdono attraverso il Sacramento della Penitenza”.

“Cari amici – invita il papa -: siate prudenti e saggi, edificate la vostra vita sulla base ferma che è Cristo. Questa saggezza e prudenza guiderà i vostri passi, nulla vi farà temere e nel vostro cuore regnerà la pace. Allora sarete beati, felici, e la vostra allegria contagerà gli altri. Si domanderanno quale sia il segreto della vostra vita e scopriranno che la roccia che sostiene tutto l’edificio e sopra la quale si appoggia tutta la vostra esistenza è la persona stessa di Cristo”. All’inizio della celebrazione anche il saluto del cardinale arcivescovo di Madrid, Maria Ruoco Varela, condito del benvenuto: “Madrid e la Spagna, La Chiesa e la società, Vi accolgono con le porte spalancate delle loro case e dei loro cuori!”. “La Piazza della Cibeles, – ha detto il cardinale – la più emblematica e popolare di tutte le Piazze di Madrid, accoglie oggi la festiva presenza di questa immensa moltitudine di giovani venuti da tutti gli angoli della terra e che con giubilo e debordante entusiasmo vi ricevono come Quello che viene nel nome del Signore. Molti sono giunti a Madrid assieme ad un gran numero di coetanei spagnoli dopo un proficuo cammino di pellegrinaggio per le diocesi, città e paesi della Spagna”. I pellegrini di Madrid, secondo Varela, sono chiamati dal Papa ad essere i “testimoni dell’allegria”. E “la Spagna – continua il cardinale -, sta già sperimentando” questo modo di essere e ha capito che questi giovani “conoscono il senso più intimo della loro vita, perché a loro non manca niente di ciò che è vero, perché a loro non manca Cristo”.

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