Da Madrid alla Mecca un segno di pace

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Una tregua di pace, promossa dal Papa e che duri dal 21 agosto al 30 agosto. Due date simboliche: il 21 agosto è il giorno del grande incontro della Giornata Mondiale della Gioventù, il 30 è il giorno della fine del Ramadan, il mese dedicato ad Allah durante il quale i musulmani osservano uno stretto digiuno fino al tramonto. L’auspicio in favore dell’appello papale viene da Pedaliamo insieme, una associazione che lavora da anni per promuovere la Pace attraverso progetti educativi ed artistici, con grande attenzione verso i migranti, visti – spiega Carmela Di Battista, presidente del’Associazione – “come ambasciatori di pace”.

L’idea dell’appello papale è venuta a seguiti degli accorati appelli degli ultimi Angelus di Benedetto XVI. Il Papa si è soffermato particolarmente sui casi della Siria e del Libano, chiedendo soluzioni pacifiche in nome della fratellanza. “E per questo – afferma Di Battista – sarebbe un bellissimo segno di fratellanza se il Papa chiedesse davanti ai giovani arrivati a Madrid per ascoltare la sua parola una tregua mondiale da domenica alla fine del Ramadan. Da Madrid alla Mecca, un segno di pace”. Tra i pellegrini della Gmg, ce ne sono anche alcuni arabi. Sono uno sparuto gruppo, perlopiù di libanesi, che hanno vissuto di striscio la “primavera araba” e in alcuni Paesi, come in Egitto, non ne hanno ancora visto i benefici. Da subito, i vescovi li hanno comunque incoraggiati a non partecipare alle manifestazioni di piazza: di fronte alla richiesta di libertà, c’è sempre la necessità di preservare una comunità di persone. E i cristiani, in Medioriente, sono spesso perseguitati, a volte in maniera palese, altre volte in maniera strisciante. Tanto che da tempo si parla di un “esodo nascosto” dei cristiani dai Paesi arabi.

 

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