La Croce di San Damiano fa colorare Guernica.

È una festa. Si gioca, si balla, si canta, si scherza. Tutti cercano di essere coinvolti. Vanno in scena, del tutto improvvisati, anche gli happening con i giovani delle altre nazionalità. Ragazzi spagnoli che insegnano agli italiani le loro danze. Brasiliani (sono arrivati in 15 mila e sono pronti a ricevere la Croce della Gmg) che intonano canti, prontamente seguiti dagli altri. Sul palco, si alternano testimonianze e momenti giocosi. Si raccontano le origini del Congresso Eucaristico nazionale (in Francia, a metà del diciannovesimo secolo) e subito dopo entrano in scena dei giovani ladri-attori (vengono tutti dalla diocesi di Pesaro) che rubano Guernica, il celebre quadro di Picasso. Non è forse una Guernica quella che viviamo, in un mondo che viene continuamente spacchettato e distrutto? Forse Picasso oggi non avrebbe dipinto la Guernica solo di nero? Ma no, il committente non vuole un quadro così pessimista. Il committente vuole colori. Si deve colorare Guernica Ed è al culmine di questa colorazione che arriva la Croce di San Damiano, per un momento finale di preghiera.
La Croce è il punto fermo da seguire per i giovani. I giovani marchigiani, annuncia Menichelli, accoglieranno la Croce della Gmg in occasione del Congresso Eucaristico, programmato per inizio settembre. Guardare fisso alla croce e ripartire dall’Eucarestia. Magari pregando Maria. Perché fino al 19, l’immagine di Maria sarà custodita nella Chiesa di San Nicola dei Servi a Madrid.