“Benvenuti alla GMG!” La Spagna saluta i giovani, la “generazione di Benedetto XVI”

Condividi su...

È un’assolata Madrid quella che accoglie i giovani pellegrini della XXVI GMG, che in attesa di Benedetto XVI idealmente accoglie Giovanni Paolo II, le cui reliquie sono giunte fin nel cuore della Spagna “per volontà del cardinale Dziwisz”, come spiegato dal palco prima della messa. “Benvenuti in Spagna” è la parola più usata in questa serata. La usa il cardinale Maria Ruoco Varela, arcivescovo di Madrid, che durante l’omelia della messa inaugurale della GMG sottolinea l’accoglienza della “Spagna, il cui principale tratto distintivo, della sua cultura storica e del suo modo di essere, è la professione della fede cristiana dei suoi figli nella comunione della Chiesa cattolica”.

“Il carattere storico della Spagna – ha spiegato il cardinale – si forgia con le caratteristiche distintive della visione cristiana dell’uomo e della vita fin dagli albori della storia, iniziata in gran parte con il primo viaggio della predicazione apostolica in terra spagnola quasi due mila anni fa. Uno degli scrittori e interprete più brillante della Spagna contemporanea potrebbe dire: ‘La Spagna è animata da un progetto storico che è la sua identificazione con il cristianesimo’.

Il centro di Madrid stenta a contenere i giovani venuti fin qui per la “festa della fede”. È la vergine dell’Almudeina, protettrice di Madrid, a dare loro il benvenuto. La sua gigantografia è l’unica immagine presente sull’immenso palco bianco, proprio di fronte al municipio di Madrid, dove sventola una grande bandiera spagnola. Con il cardinale concelebrano i vescovi e i sacerdoti che hanno accompagnato quei ragazzi, venuti da tutto il mondo; almeno 500mila in questi giorni, che arriveranno ad oltre un milione nelle giornate conclusive. “Molti di voi hanno sperimentato e apprezzato fin dai giorni della scorsa settimana la visita delle diocesi spagnole, la calorosa accoglienza e l’amore fraterno di vostri coetanei in Spagna, le loro famiglie, le loro comunità e i loro pastori – ha continuato il cardinale Ruoco Varela -. Avete potuto verificare che questo atteggiamento di braccia aperte e simpatia caldo ha a che fare con il fatto di vivere profondamente un paese antico costituito da una comunità di nazioni: Spagna, il cui principale tratto distintivo, della sua cultura storica e del suo modo di essere, è la professione della fede cristiana dei suoi figli nella comunione della Chiesa cattolica”.

I giovani sembrano aver apprezzato: nonostante il caldo, hanno cantato e pregato. Non sono mancate le bandiere di tutto il mondo, tratto distintivo di tutte le GMG. Ma l’applauso più grande è arrivato quando il cardinale ha parlato del beato Giovanni Paolo II. Perché, come ribadito dal cardinale, “le Giornate Mondiali della Gioventù, con la sua lunga storia di più di un quarto di secolo, sono inseparabili dal Beato la cui memoria si celebra l’Eucaristia questa sera in Plaza de la Cibeles”. “Sto parlando del memorabile, venerato e amato Giovanni Paolo II- ha continuato l’arcivescovo di Madrid – Il Papa dei giovani! Con Giovanni Paolo II inizia un nuovo periodo storico, senza precedenti del rapporto tra Il Successore di Pietro e i giovani, e, di conseguenza, un rapporto finora sconosciuto tra la Chiesa e la gioventù: diretto, immediato, cuore a cuore, intriso di una fede nel Signore Gesù Cristo, entusiasta, fiducioso, allegro, contagioso”.

“Voi, i giovani che incontriamo qui e i tanti altri che non hanno potuto o non hanno voluto partecipare a queste Giornate di Madrid, siete la generazione di Benedetto XVI. Non è la stessa generazione di Giovanni Paolo II”, ha detto il card. Rouco Varela. “I giovani di oggi, le cui radici esistenziali sono indebolite da un rampante relativismo spirituale e morale, hanno bisogno di incontrare, come o ancor più delle generazioni precedenti, il Signore attraverso quella che è l’unica via che si è dimostrata spiritualmente efficace: quella del pellegrino umile e semplice che cerca il suo volto. Il giovane di oggi ha bisogno di vedere Gesù Cristo nell’incontro con la Parola e i sacramenti, e in particolare nell’Eucarestia e nel sacramento del perdono. Ha bisogno di vederlo e di entrare in dialogo profondo con Lui, che ama senza chiedere niente in cambio, se non la risposta al suo amore”. “È desiderio del Papa, che tanto vi ama, che voi andiate in questa direzione – ha concluso il porporato –, che sperimentate in questi giorni la comunione cattolica della Chiesa”.

E di Giovanni Paolo II ha parlato anche il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, l’organismo vaticano cui è demandata l’organizzazione delle Giornate in tutto il mondo. “In attesa dell’arrivo di Papa Benedetto XVI – ha detto i presidente del dicastero vaticano – abbiamo accolto questa sera un ospite speciale della GMG di Madrid: il Beato Giovanni Paolo II, tornato in mezzo a voi giovani che tanto ha amato, e altrettanto è stato amato da voi: è tornato come vostro Beato Patrono e come il Protettore di cui potete fidarvi; è tornato come amico – un amico esigente, come amava definirsi… E’ venuto a dirvi ancora una volta, con tanto affetto: Non abbiate paura! Scegliere Cristo nella vita è acquistare la perla preziosa del Vangelo per la quale vale la pena donare tutto!…”.

Anche il cardinale Rylko da il benvenuto ai giovani: “Dopo un lungo cammino di preparazione finalmente siete qui, a Madrid, metropoli bellissima e moderna che in questi giorni sarà la capitale della gioventù cattolica del mondo intero…”. “A questo appuntamento con il Santo Padre Benedetto XVI avete portato con voi i vostri progetti e le vostre speranze, – ha continuato – ma anche le vostre inquietudini, le preoccupazioni per le scelte che vi attendono… Saranno giorni indimenticabili di importanti scoperte e decisioni determinanti per la vostra vita…”.

Ma saranno soprattutto giorni di formazione, ricchi di catechesi e di opportunità di spiritualità. “La nostra riflessione e la nostra preghiera di questi giorni saranno guidate dalla parola di San Paolo che ben conoscete: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede…” (Cfr Col 2,7) – ha ricordato il cardinale – E’ una parola molto impegnativa perché contiene un preciso programma di vita per ciascuno di noi! In questi giorni al centro della nostra riflessione ci sarà la fede. Perché la fede è un fattore decisivo nella vita di ogni uomo. Tutto cambia se Dio c’è o non c’è! La fede è la radice che ci nutre con la linfa vitale della parola di Dio e dei sacramenti; è il fondamento, la roccia su cui costruire la vita, la bussola sicura che guida le nostre scelte e dà alla nostra vita l’orientamento decisivo”.

151.11.48.50